Palazzine Ater, lavori fermi

Denuncia di Rapagnà: via il commissario Merli

L’AQUILA. Dimissioni del commissario dell’Ater dell’Aquila, azienda territoriale per l’edilizia residenziale, Piergiorgio Merli (nella foto): le chiede Pio Rapagnà, coordinatore del Mia Casa Abruzzo (Movimento inquilini assegnatari), definendo Merli «giuridicamente e istituzionalmente impossibilitato a dare risposte concrete, straordinarie e urgenti alla situazione di fortissima emergenza». La polemica si riferisce alle case popolari danneggiate dal terremoto, per le quali, dopo dieci mesi, non è partita alcuna azione concreta. Rapagnà chiede anche di ripristinare gli organi statutari dell’Ater. L’istanza è stata formulata durante una partecipata assemblea degli assegnatari di alloggi non agibili.

Da settimane Rapagnà, ex parlamentare, segnala che le case popolari del cratere sismico di proprietà dell’Ater e del Comune - classificate A, B e C - sono abbandonate, esposte alle intemperie e a un irreversibile degrado, con inquilini costretti ancora in albergo o in case in affitto. Si tratta di circa 800 alloggi. Per i classificati A, B e C e per quelli E, con danni più gravi, sono stati stanziati 150 milioni, attualmente fermi. Per lavori e appalti sulle A, B e C, il soggetto attuatore, ricorda Rapagnà, è l’Ater. Nell’assemblea l’ex parlamentare ha attaccato il commissario per la ricostruzione, Gianni Chiodi, denunciando l’assenza «dei tanti rappresentanti istituzionali responsabili della ricostruzione, invitati con largo anticipo».

Rapagnà ha attaccato anche il vice commissario, il sindaco Massimo Cialente, e l’assessore regionale alla Politica della casa, Angelo Di Paolo. «Chiodi avrebbe dovuto provvedere, avvalendosi di soggetti attuatori con gli stessi poteri straordinari concessi alla Protezione Civile». L’assemblea ha chiesto che tutte le unità abitative classificate A, B e C, indebolite dal sisma, siano immediatamente riparate dall’Ater dell’Aquila. Intanto, è in programma oggi all’Aquila un incontro sul caso degli alloggi popolari danneggiati dal sisma. Vi prenderanno parte Chiodi e Merli. L’Ater si difende dalle accuse: «È stata accusata ingiustamente l’azienda che non ha poteri e neppure l’accredito dei fondi stanziati, senza i quali non si possono attivare le procedure per i bandi per gli interventi».