Resti di bovini al Pantano Zittola

Parco, animali morti e abbandonati: scoperta un'altra discarica. Indaga la Asl

Il ritrovamento sul versante molisano nella stessa area contigua a quella protetta dove furono ritrovate altre carcasse. Denunciato anche un allevatore per pascolo abusivo

PESCASSEROLI. Sarà interessato il servizio veterinario dell'Asrem (azienda sanitaria) di Isernia per richiedere una verifica in merito all'eccessivo numero di capi deceduti e illegalmente abbandonati nell'area vicina al Parco nazionale Lazio e Molise (Pnalm), temendo la presenza di un'eventuale patologia diffusiva pericolosa. L'ultimo ritrovamento in ordine di tempo è avvenuto la settimana scorsa quando guardiaparco e carabinieri forestali del Nucleo cinofilo antiveleno di Frosolone hanno trovato i resti di 7 bovini adulti e un equino tutti vecchi di qualche settimana.

Il ritrovamento delle carcasse è avvenuto durante la verifica della presenza di bocconi avvelenati a Montenero Valcocchiara, nell'area contigua del versante molisano del Parco, nella zona tutti vecchi di qualche settimana. Anche questa volta l’area interessata è quella del pantano Zittola, non molto distante dal sito dove qualche settimana venne  accertata una situazione analoga, a conferma del fatto che l’episodio denunciato non era un caso isolato.

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Nel corso dei controlli è stata anche trovata una mandria di bovini senza autorizzazione in un'area del Parco di Gioia dei Marsi, in località Templo, circa un mese in anticipo rispetto a quanto previsto dalla normativa. I bovini si trovavano incustoditi nell'area di svernamento, ubicata più a valle. Il Servizio di sorveglianza del Pnalm e carabinieri forestali sono riusciti a identificare il titolare dell'allevamento e ottenere che il bestiame tornasse nell'area di provenienza. Il trasgressore sarà segnalato e sanzionato per pascolo abusivo in area protetta.

«Le attività di controllo del territorio - dichiara il direttore del Parco nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise - hanno la duplice finalità di garantire il rispetto delle norme che tutelano specie e habitat protetti, ma anche quelle a favore dei tantissimi operatori che nel settore agro-zootecnico investono risorse per offrire prodotti di qualità e contribuire all'equilibrio degli ecosistemi naturali. Il Parco si adopera da decenni per garantire la continuità dei mestieri e delle attività agrosilvopastorali del territorio, supportando agricoltori e allevatori con indennizzi per danni da fauna, tutto possibile soprattutto se attività agricole e zootecniche vengono svolte con attenzione alle norme sull'ambiente e attenzione verso i colleghi, quindi in un clima di rispetto e collaborazione».