Pd, big e giovani a confronto
L’Aquila, assemblea del «G1000» con Franceschini e Bersani.
L’AQUILA. Ci saranno tre dei quattro candidati alla segreteria nazionale del Pd all’assemblea del «G1000», l’assise voluta dal segretario provinciale Michele Fina per fare il punto su due ricostruzioni: quella dell’Aquila, distrutta dal terremoto, e quella dell’Italia, «distrutta», dice Fina, «dal berlusconismo e dall’antipolitica che è l’altra faccia del berlusconismo».
Oggi alle 14 i democratici del G1000 si danno appuntamento nella sala delle conferenze Carispaq in via Strinella 88 con il segretario nazionale Dario Franceschini, con Pierluigi Bersani, Mario Adinolfi, Giuseppe Civati e tanti altri. Farà gli onori di casa Fina, segretario provinciale.
Segretario Fina, da dove nasce l’idea del G1000?
«Nasce da Torino il 27 giugno, all’assemblea dei “piombini”. Lì ho lanciato l’idea del G1000. Ho detto: venite a discutere all’Aquila, dove il paese appare più ferito e da dove si può vedere meglio l’intero paese. I candidati segretari hanno subito accettato, ma ci saranno anche i nuovi esponenti del Pd, che non sono persone inventate ma persone impegnate ogni giorno anche se non fanno titoli sui giornali: Vinicio Peluffo, Francesco Verducci, Enzo Amendola, Valentino Valentini, giovani ricercatori come Maria Teresa Altorio e Roberto Aloisio».
Parlerete naturalmente di terremoto.
«Solo la mattina con Franceschini che incontrerà gli amministratori e farà una conferenza stampa. Nel pomeriggio vogliamo proporre un confronto sulle idee e sul Pd. Qui ci sarà una generazione democratica che vuole andare oltre le provenienze, oltre le correnti e le logiche di potere, meccanismi che rischiano di sclerotizzare il partito. Io mi sono iscritto nel Pds nel ’95 quando nel partito c’era il duello Veltroni-D’Alema. Siamo nel 2009 e nel partito stiamo discutendo ancora del duello tra D’Alema e Veltroni. È come se noi all’Aquila invece di rimuovere le macerie e pensare a ricostruire rimanessimo sempre con le macerie per strada a discutere di chi è la colpa. Dobbiamo fare un progetto per un paese nuovo mettendo insieme le migliori energie. Ecco perché lo abbiamo chiamato G1000, perché tutti saranno protagonisti».
Per la segreteria nazionale lei appoggerà Franceschini o Bersani?
«Non ho ancora deciso».
Però la danno con Franceschini.
«Da ex Ds mi fa piacere, perché ho l’impressione che in questa regione tutti gli ex Ds stanno con Bersani e tutti gli ex Margherita con Franceschini. Mi pare che ci sia stato una sorta di richiamo della foresta. Una cosa che non ci aiuta».
Correrà per la segreteria regionale?
«Non ho partecipato alla discussione sulla segreteria e non ho dato la disponibilità: credo che il gruppo dirigente aquilano sia chiamato a dedicare tutte le energie disponibili per superare l’emergenza terremoto e poi per la ricostruzione».

Oggi alle 14 i democratici del G1000 si danno appuntamento nella sala delle conferenze Carispaq in via Strinella 88 con il segretario nazionale Dario Franceschini, con Pierluigi Bersani, Mario Adinolfi, Giuseppe Civati e tanti altri. Farà gli onori di casa Fina, segretario provinciale.
Segretario Fina, da dove nasce l’idea del G1000?
«Nasce da Torino il 27 giugno, all’assemblea dei “piombini”. Lì ho lanciato l’idea del G1000. Ho detto: venite a discutere all’Aquila, dove il paese appare più ferito e da dove si può vedere meglio l’intero paese. I candidati segretari hanno subito accettato, ma ci saranno anche i nuovi esponenti del Pd, che non sono persone inventate ma persone impegnate ogni giorno anche se non fanno titoli sui giornali: Vinicio Peluffo, Francesco Verducci, Enzo Amendola, Valentino Valentini, giovani ricercatori come Maria Teresa Altorio e Roberto Aloisio».
Parlerete naturalmente di terremoto.
«Solo la mattina con Franceschini che incontrerà gli amministratori e farà una conferenza stampa. Nel pomeriggio vogliamo proporre un confronto sulle idee e sul Pd. Qui ci sarà una generazione democratica che vuole andare oltre le provenienze, oltre le correnti e le logiche di potere, meccanismi che rischiano di sclerotizzare il partito. Io mi sono iscritto nel Pds nel ’95 quando nel partito c’era il duello Veltroni-D’Alema. Siamo nel 2009 e nel partito stiamo discutendo ancora del duello tra D’Alema e Veltroni. È come se noi all’Aquila invece di rimuovere le macerie e pensare a ricostruire rimanessimo sempre con le macerie per strada a discutere di chi è la colpa. Dobbiamo fare un progetto per un paese nuovo mettendo insieme le migliori energie. Ecco perché lo abbiamo chiamato G1000, perché tutti saranno protagonisti».
Per la segreteria nazionale lei appoggerà Franceschini o Bersani?
«Non ho ancora deciso».
Però la danno con Franceschini.
«Da ex Ds mi fa piacere, perché ho l’impressione che in questa regione tutti gli ex Ds stanno con Bersani e tutti gli ex Margherita con Franceschini. Mi pare che ci sia stato una sorta di richiamo della foresta. Una cosa che non ci aiuta».
Correrà per la segreteria regionale?
«Non ho partecipato alla discussione sulla segreteria e non ho dato la disponibilità: credo che il gruppo dirigente aquilano sia chiamato a dedicare tutte le energie disponibili per superare l’emergenza terremoto e poi per la ricostruzione».