Pene più severe a chi uccide orsi: la proposta passa alla Camera

Emendamento approvato dalla commissione Affari costituzionali: il primo firmatario è Pagano Con l’inasprimento delle sanzioni arresto da 6 mesi a 2 anni e multe da quattromila a diecimila euro
AVEZZANO. L’abbattimento, la cattura e la detenzione di esemplari di orso bruno marsicano possono comportare d’ora in poi l’arresto da sei mesi a due anni e l’ammenda da quattromila a diecimila euro: questo in sostanza prevede l’emendamento approvato dalla I commissione Affari costituzionali della Camera, presieduta da Nazario Pagano, coordinatore regionale di Forza Italia che è anche il primo firmatario del provvedimento.
«Un emendamento che ho deciso di presentare anche alla luce della recente morte dell’orsa Amarena, uccisa a fucilate a San Benedetto dei Marsi», dichiara Pagano, «ricordo che gli orsi marsicani, più piccoli di stazza rispetto agli orsi euroasiatici presenti al Nord, non hanno mai attaccato l’uomo e non hanno un atteggiamento aggressivo. In commissione Affari costituzionali alla Camera è stato approvato un emendamento, a mia prima e unica firma, che prevede l’inasprimento delle pene per chi cattura o uccide gli orsi marsicani, una specie endemica che si trova solo nell’Italia centromeridionale e rappresenta una delle più a rischio di estinzione in Europa, come evidenziato da un dossier dell’Ispra».
Dopo il via libera all’emendamento, è arrivato a stretto giro il commento delle associazioni ambientaliste, tra cui quello di Legambiente. «Ben venga il via libera arrivato in commissione Affari costituzionali della Camera all’emendamento che inasprisce le pene per chi cattura o uccide gli orsi marsicani. Si tratta», commenta una nota di Antonio Nicoletti, responsabile nazionale aree protette e biodiversità di Legambiente, «di un primo passo importante per evitare che quanto accaduto all’orsa Amarena, uccisa a fucilate a fine agosto in Abruzzo, possa verificarsi di nuovo, anche se il valore ecosistemico di un orso a rischio estinzione è ben maggiore di quello previsto dalla nuova ammenda».
Legambiente, come già annunciato, al pari di altre associazioni animaliste e ambientaliste, si costituirà parte civile contro il responsabile dell’uccisione dell’orsa Amarena: «È fondamentale che siano introdotti al più presto nel Codice penale i delitti contro la fauna», aggiunge Nicoletti, «e che l’Italia affronti una delle grandi sfide di oggi, ossia il miglioramento della coesistenza tra comunità locali e fauna selvatica. Per far sì che si arrivi ad una corretta coesistenza tra uomo e animali selvatici serve un nuovo patto di collaborazione tra parchi e comunità locali, da cui è indispensabile ripartire con obiettivi chiari e condivisi».
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