"Per la ricostruzione è tutto fermo e sul futuro nessuno ci dice niente"

Le prime testimonianze dei cittadini abruzzesi colpiti dal sisma del 6 aprile. Pesano il lavoro lontano, lo spaesamento e soprattuto l'incertezza sui tempi del rientro
Il palazzo sembra intatto, ma è inagibile
La mia casa era nell'immediata periferia, quartiere San Francesco al quinto piano di un condominio residenziale molto bello degli anni 70. 120 metri quadri. Ora la casa è stata classificata E, inagibile per problemi strutturali. A guardarlo il palazzo sembra intatto, la realtà è che dobbiamo adeguarlo alle nuove norme antisismiche e ristrutturare una trave al secondo piano che ha subìto danni. Inoltre si deve ritrovare il progetto originario per capire bene i materiali che sono stati usati nella costruzione. Attualmente abito nel progetto C.A.S.E. a Cese di Preturo in una casa di 60 metri quadri.
Per la mia abitazione al momento non si sta facendo nulla. Ingegneri e tecnici da noi incaricati stanno redigendo il progetto da presentare per la ristrutturazione. Quanto ai tempi di rientro, non hanno detto nulla: l'ingegnere dice minimo tre anni. Al momento non è neanche chiaro se il palazzo sarà sicuro e chi lo certificherà.
In famiglia sono io (divorziata) con due figli (21 e 23 anni). Non ho perso il lavoro, faccio il professore Universitario e l'Università è ripartita alla grande. Mio figlio maggiore voleva aprire un locale. Ora non sa che fare. Sta lavorando come apprendista muratore, al nero!
Giusi Pitari
Il concetto di danno "lieve"
La nostra casa è all'Aquila, in via delle Nocelle 9. E' stata classificata "B": lievi danni!! Solo nel mio appartamento sono stati quantificati in 120mila euro. Attualmente siamo ospiti in un hotel, comune dell'Aquila.
Per la nostra casa abbiamo presentato il progetto e siamo in attesa dei contributi definitivi dopo le richieste d'integrazione. Speriamo di poter rientrare entro il prossimo autunno. In famiglia siamo in quattro e non abbiamo avuto ripercussioni sul lavoro.
Antonio Menga
Il nostro condominio ridotto in polvere
La nostra casa era un condominio costruito in prossimità del centro dell'Aquila negli anni '70. Adesso è cemento armato tagliato dalla furia del terremoto, polvere, rovine, nulla. Le crepe lo hanno segnato e dovrà essere raso al suolo. Ora abitiamo in un appartamento del progetto C. A. S. E., a circa 10 Km dall'Aquila. In un agglomerato urbano asettico ma funzionale.
Per la ricostruzione ognuno fa per sé. Abbiamo preso un ingegnere che diriga la ricostruzione delle nuove palazzine. Ma i test del terreno procedono lentamente, e ancora non si hanno certezze sulle regole per la ricostruzione. Siamo in una fase di stasi, insomma. Sul futuro nessuno ci ha detto niente. Penso che potremo tornare a casa tra qualche anno se le cose vanno per il verso giusto. Altrimenti mai. In famiglia siamo in quattro. Mio padre in pensione; mia madre in cassaintegrazione (prima del terremoto lavorava in uno studio che dopo il sisma ha chiuso). Per i giovani non esistono in Italia contratti stabili, quindi non è cambiato niente per noi. Non avevamo certezze prima e non le abbiamo a maggior ragione adesso...
Fabio Paolucci
A Paganica tutto è fermo
Casa classificata E inagibile, dal 6 aprile non è cambiato assolutamente nulla, non è stata spostata nemmeno una pietra e noi attualmente siamo in autonoma sistemazione presso la città dove lavoro: Carsoli.
Ad oggi non è stato fatto assolutamente niente, essendo la mia abitazione all'inizio del centro storico di Paganica. Nessuno ha comunicato niente: tutte le persone che abitano sulla mia stessa strada sono nella mia identica situazione, tutti "in attesa che escano le linee guida per la ricostruzione dei centri storici".
La mia famiglia è composta da 3 persone. Fortunatamente, lavorando già a 60 km dall'Aquila, sul lavoro non ho avuto nessuna ripercussione negativa.
Claudio Iovannitti
La mia casa era bellissima
La mia casa era bellissima. E' ancora bellissima ma è abbandonata da 11 mesi. In famiglia siamo in cinque e abitiamo in una C.a.s.e. Sulla nostra abitazione non è stato fatto niente per ripristinarla e non ci hanno detto se e quando potremo rientrarci.
Bruno Fracassi
Ripercussioni sull'anima
Abitavo, da solo, in un condominio di 5 piani degli anni 60 in centro storico. Il mio alloggio è stato classificato E, per danni strutturali ed è ancora in zona rossa. Per quanto ne so, non si sta facendo nulla per ripristinarlo. I tecnici da noi incaricati stanno facendo solo oggi le prime analisi e dicono che, "se tutto va liscio", potrò rientrarci nel 2012. Per fortuna non ho avuto ripercussioni sul lavoro, sull'anima sì, però.
Ettore Di Cesare
La casa di legno costruita da mio padre
La mia casa si trova in pieno centro storico a Paganica. E' una vecchia casa di sassi ristrutturata con tanto di rete antisismica. Ora è classificata come E ed è compresa nella zona rossa. Nessuno sta facendo qualcosa per ripristinarla: stiamo cercando di unirci in un consorzio con i nostri vicini. Non sappiamo quando potremo tornarci. Adesso abitiamo in una casa di legno costruita da mio padre con le sue mani. In famiglia siamo in quattro, tutti abbiamo perso il lavoro. Al momento, fortunatamente, abbiamo ripreso in qualche modo a lavorare.
Federica Volpe
Andare al lavoro diventa un viaggio
La nostra casa era un appartamento al primo piano di un condominio degli anni '70 di 3 piani più mansarde. Il nostro ha subito più danni trattandosi del piano inferiore, comunque classificato B.
Adesso siamo in affitto in un piccolo appartamento nel paese di Rocca di Mezzo, 30km circa dall'Aquila.
Stiamo provvedendo ai lavori di ripristino dei danni (abbattimento e ricostruzione dei tramezzi, risarcitura delle crepe) e stiamo apportando delle migliorie alla resistenza sismica dell'edificio (rinforzamento dei nodi dei pilastri, distaccamento ed isolamento della scala dalla struttura dell'edificio). Speriamo di rientrare in primavera.
Siamo un nucleo familiare di tre persone, di cui due lavoratori dipendenti che hanno conservato il lavoro ma siamo costretti a viaggiare ogni giorno (da aprile a settembre da Pescara, da settembre a oggi da Rocca di Mezzo).
Tommaso Tani
La mia casa che piaceva ai bambini...
La mia abitazione era bellissima, nuova, grande e con grandi giardini dove i bambini potevano giocare al sicuro, erano tanti; vado spesso a casa, sento ancora le loro risate e le loro voci spensierate... bambini di tutte le età, potevano crescere insieme e noi vicini eravamo molto uniti. Erano abitazioni dell'Ater, pagavamo circa 500 euro di canone d'affitto. Ora sono quasi tutti appartamenti inagibili, categoria E... un condominio di 108 appartamenti completamente abbandonati a sé stessi... Gli sciacalli le hanno saccheggiate e svuotate quasi tutte.
Ce la siamo cavata da soli mio figlio ed io (nucleo monoparentale)... Abitiamo in un piccolo appartamento vicino alla stazione dell'Aquila, mio figlio (9 anni) ed io, abbiamo un contratto d'affitto privato; il canone è onestissimo e riesco a coprirlo con il contributo dell'autonoma sistemazione.
Non so cosa stanno facendo per ripristinare le nostre case che erano costruite sulla faglia di Pettino e nessuno ci ha mai detto se e quando potremo tornarci.
In famiglia siamo in due, mio figlio ed io. Ma dopo la morte di mio padre, a settembre, ho chiesto il ricongiungimento con mia madre e ho presentato la domanda per il progetto c. a. s. e. La risposta è stata che non ci spetta e il ricongiungimento familiare non è più possibile... lo era fino all'11 agosto 2009 (data scadenza censiemento c. a. s. e.). Mia madre è ancora in albergo sulla costa. L'azienda per la quale lavoravo ha chiuso a giugno 2009, eravamo 115 famiglie in tutto. Lo stabile della Reiss Romoli oggi ospita il rettorato dell'università.
Sono stata in mobilità fino a metà gennaio e da un mese lavoro a Roma da pendolare, con una consistente perdita di stipendio... Se questo è tornare alla normalità... ditemi voi!!!
Barbara Vaccarelli
La nostra villetta è rimasta alla notte del terremoto
Abitavamo in una casa singola nella frazione Collefracido. 120 m2. Terreno intorno. Classificata E (inagibile) per fortuna senza danni alle persone. In famiglia siamo in 4: due bambini che tra un po' compiranno 8 anni, io e mio marito. Io ho conservato il mio posto di lavoro ad Avezzano. Mio marito è disoccupato.
Dopo 3 giorni in macchina senza alcun soccorso abbiamo deciso di andare in Albergo a Roseto degli Abruzzi. Dal 16 Luglio 2009 siamo in Hotel a Campo Felice (quota 1500 metri) per stare più vicini a L'Aquila. Nel censimento dei primi di agosto abbiamo scelto l'Opzione C. A. S. E.. Il 19 Settembre ci hanno comunicato che ci avrebbero assegnato un MAP (Modulo abitativo provvisorio). Stiamo ancora aspettando la conclusione dei lavori.
Per ripristinare la nostra casa non è stato fatto nulla. Ancora non abbiamo presentato la domanda di finanziamento. Il termine per la presentazione è stato posticipato al 06 Aprile 2010.
Nessuno ci ha detto quando potremo tornare a vivere a casa nostra. Nemmeno una previsione. Quello che sappiamo è che non c'è ancora la copertura finanziaria neanche per le B e le C.
Loretta Aloisio
Rientro? Manco se ne parla
La mia casa era una villetta di 300 mq costruita nel 1990, a detta degli esperti costruita rispettando tutte le norme antisismiche per una zona sismica come è L'Aquila, la mia casa adesso è classificata E con gravissimi danni strutturali, molto probabilmente non è riparabile. La pratica è ferma perché il nostro tecnico dice che mancano ancora molte specifiche per la ricostruzione pesante, tempi di rientro neanche se ne parla.... ma è chiaro che nel migliore dei casi saranno almeno 4/5 anni!!!
In famiglia siamo 4 persone mio marito è impiegato io sono casalinga ed i mie figli frequentano le elementari, adessoi siamo in una casa in affitto perché quella che ci era stata assegnata a novembre non avevano ancora cominciato a costruirla, allo stremo delle forse dopo 8 mesi di 200 km al giorno da Alba Adriatica abbiamo trovato un alloggio in affitto e quindi abbiamo dovuto rinunciare al MAP.
Rita Sticco
Settanta chilometri al giorno
La mia casa è in zona rossa. Sono single, dopo il terremoto ho perso il lavoro ma ne ho trovato un altro. Ora abito a Rocca di Cambio, devo fare 70 chilometri al giorno per andare e tornare dal lavoro. Per ripristinare la mia abitazione nessuno sta facendo niente. Non pervenuta alcuna notizia su quando potrò tornare a casa mia. Mia madre, 82 anni vive a 40 chilometri dall'Aquila, senza possibilità di riavvicinarla.
Lucio Paolucci
Il mio appartamento requisito per i terremotati
Non sono stato colpito direttamente dal terremoto (per fortuna) ma dalle conseguenze.
Sono stato chiamato il 25 aprile dal sindaco di Torre de' Passeri, comune colpito dal sisma del 6/4/2009, per dare immediatamente un mio appartamento a una famiglia che aveva ricevuto l'ordinanza di sgombero dell'appartamento lesionato. Il prezzo dell'affitto a cui il sindaco mi ha obbligato affittare l'appartamento è più basso della media (400 euro per 100 mq al centro del paese e in un villino) e in più devo ancora prendere i soldi. Aggiungo anche che avendo dovuto registrare il contratto all'Agenzia delle Entrate il 26 Aprile 2009, dovrò pagare con questa dichiarazione dei redditi l'IRPEF su quanto contrattualmente pattuito senza aver ricevuto il corrispettivo che mi era dovuto. Questo è un ottimo esempio della democrazia e impegno sociale visti dagli occhi del Presidente del Consiglio, considerato che molte ordinanze le ha fatte lui.
Ha scaricato i problemi dello stato sulle spalle dei cittadini.
Alvaro Spagnoli
La mia casa transennata e dimenticata
Mi chiamo Davide Pasquale , vivo per lavoro a Roma e risiedo nella casa di mio suocero a Guidonia Monte Celio. Quest'anno dopo 40 anni di lavoro a dicembre vado in pensione. Era mia intenzione tornare a vivere per buona parte dell'anno a Tione degli Abruzzi, il paese che mi ha dato i natali. Purtroppo non mi è possibile. Ho casa nel centro storico del paese sulla strada principale, purtroppo è stata classificata E, è inagibile, nulla si è mosso dal 6 aprile. Vado al paese ogni tanto e vedere il paese così ridotto male, che nulla è stato fatto, neanche una pietra è stata rimossa, solo 30 casette nuove sono state realizzate, è veramente desolante.
Pasquale Davide
Addio ai teatrini, meglio scappare
La casa mi é andata distrutta. Ho parenti in tutta Europa, quando ho capito che nessuno ti darà una mano per ricostuire , ho pensato bene di
raccogliere e monetizzare quanto avevo in giro, e in tre persone andiamo in Germania , dove abbiamo trovato casa e del lavoretti da fare. Nell' Aquilano, fino a che la PC avrà soldi per far fare nuove case, lontano dalla città dove potrà far fare grossi guadagni alla cricca dei portaborse del Governo e giocare a puntellare i ruderi in economia potremo vedere i teatrini di Berlusconi e Bertolaso, poi non vedremo più nessuno. La festa sarà finita e noi avremo più problemi di prima. Per chi può, meglio scrollare i piedi dalla polvere ed andare via. Del domani all'Aquila non c'é certezza e neppure speranza con certa gente che ci troviamo a Roma. Auguri a chi non può scappare e buona fortuna tutti.
Rosaria Frenza
La mia casa era nell'immediata periferia, quartiere San Francesco al quinto piano di un condominio residenziale molto bello degli anni 70. 120 metri quadri. Ora la casa è stata classificata E, inagibile per problemi strutturali. A guardarlo il palazzo sembra intatto, la realtà è che dobbiamo adeguarlo alle nuove norme antisismiche e ristrutturare una trave al secondo piano che ha subìto danni. Inoltre si deve ritrovare il progetto originario per capire bene i materiali che sono stati usati nella costruzione. Attualmente abito nel progetto C.A.S.E. a Cese di Preturo in una casa di 60 metri quadri.
Per la mia abitazione al momento non si sta facendo nulla. Ingegneri e tecnici da noi incaricati stanno redigendo il progetto da presentare per la ristrutturazione. Quanto ai tempi di rientro, non hanno detto nulla: l'ingegnere dice minimo tre anni. Al momento non è neanche chiaro se il palazzo sarà sicuro e chi lo certificherà.
In famiglia sono io (divorziata) con due figli (21 e 23 anni). Non ho perso il lavoro, faccio il professore Universitario e l'Università è ripartita alla grande. Mio figlio maggiore voleva aprire un locale. Ora non sa che fare. Sta lavorando come apprendista muratore, al nero!
Giusi Pitari
Il concetto di danno "lieve"
La nostra casa è all'Aquila, in via delle Nocelle 9. E' stata classificata "B": lievi danni!! Solo nel mio appartamento sono stati quantificati in 120mila euro. Attualmente siamo ospiti in un hotel, comune dell'Aquila.
Per la nostra casa abbiamo presentato il progetto e siamo in attesa dei contributi definitivi dopo le richieste d'integrazione. Speriamo di poter rientrare entro il prossimo autunno. In famiglia siamo in quattro e non abbiamo avuto ripercussioni sul lavoro.
Antonio Menga
Il nostro condominio ridotto in polvere
La nostra casa era un condominio costruito in prossimità del centro dell'Aquila negli anni '70. Adesso è cemento armato tagliato dalla furia del terremoto, polvere, rovine, nulla. Le crepe lo hanno segnato e dovrà essere raso al suolo. Ora abitiamo in un appartamento del progetto C. A. S. E., a circa 10 Km dall'Aquila. In un agglomerato urbano asettico ma funzionale.
Per la ricostruzione ognuno fa per sé. Abbiamo preso un ingegnere che diriga la ricostruzione delle nuove palazzine. Ma i test del terreno procedono lentamente, e ancora non si hanno certezze sulle regole per la ricostruzione. Siamo in una fase di stasi, insomma. Sul futuro nessuno ci ha detto niente. Penso che potremo tornare a casa tra qualche anno se le cose vanno per il verso giusto. Altrimenti mai. In famiglia siamo in quattro. Mio padre in pensione; mia madre in cassaintegrazione (prima del terremoto lavorava in uno studio che dopo il sisma ha chiuso). Per i giovani non esistono in Italia contratti stabili, quindi non è cambiato niente per noi. Non avevamo certezze prima e non le abbiamo a maggior ragione adesso...
Fabio Paolucci
A Paganica tutto è fermo
Casa classificata E inagibile, dal 6 aprile non è cambiato assolutamente nulla, non è stata spostata nemmeno una pietra e noi attualmente siamo in autonoma sistemazione presso la città dove lavoro: Carsoli.
Ad oggi non è stato fatto assolutamente niente, essendo la mia abitazione all'inizio del centro storico di Paganica. Nessuno ha comunicato niente: tutte le persone che abitano sulla mia stessa strada sono nella mia identica situazione, tutti "in attesa che escano le linee guida per la ricostruzione dei centri storici".
La mia famiglia è composta da 3 persone. Fortunatamente, lavorando già a 60 km dall'Aquila, sul lavoro non ho avuto nessuna ripercussione negativa.
Claudio Iovannitti
La mia casa era bellissima
La mia casa era bellissima. E' ancora bellissima ma è abbandonata da 11 mesi. In famiglia siamo in cinque e abitiamo in una C.a.s.e. Sulla nostra abitazione non è stato fatto niente per ripristinarla e non ci hanno detto se e quando potremo rientrarci.
Bruno Fracassi
Ripercussioni sull'anima
Abitavo, da solo, in un condominio di 5 piani degli anni 60 in centro storico. Il mio alloggio è stato classificato E, per danni strutturali ed è ancora in zona rossa. Per quanto ne so, non si sta facendo nulla per ripristinarlo. I tecnici da noi incaricati stanno facendo solo oggi le prime analisi e dicono che, "se tutto va liscio", potrò rientrarci nel 2012. Per fortuna non ho avuto ripercussioni sul lavoro, sull'anima sì, però.
Ettore Di Cesare
La casa di legno costruita da mio padre
La mia casa si trova in pieno centro storico a Paganica. E' una vecchia casa di sassi ristrutturata con tanto di rete antisismica. Ora è classificata come E ed è compresa nella zona rossa. Nessuno sta facendo qualcosa per ripristinarla: stiamo cercando di unirci in un consorzio con i nostri vicini. Non sappiamo quando potremo tornarci. Adesso abitiamo in una casa di legno costruita da mio padre con le sue mani. In famiglia siamo in quattro, tutti abbiamo perso il lavoro. Al momento, fortunatamente, abbiamo ripreso in qualche modo a lavorare.
Federica Volpe
Andare al lavoro diventa un viaggio
La nostra casa era un appartamento al primo piano di un condominio degli anni '70 di 3 piani più mansarde. Il nostro ha subito più danni trattandosi del piano inferiore, comunque classificato B.
Adesso siamo in affitto in un piccolo appartamento nel paese di Rocca di Mezzo, 30km circa dall'Aquila.
Stiamo provvedendo ai lavori di ripristino dei danni (abbattimento e ricostruzione dei tramezzi, risarcitura delle crepe) e stiamo apportando delle migliorie alla resistenza sismica dell'edificio (rinforzamento dei nodi dei pilastri, distaccamento ed isolamento della scala dalla struttura dell'edificio). Speriamo di rientrare in primavera.
Siamo un nucleo familiare di tre persone, di cui due lavoratori dipendenti che hanno conservato il lavoro ma siamo costretti a viaggiare ogni giorno (da aprile a settembre da Pescara, da settembre a oggi da Rocca di Mezzo).
Tommaso Tani
La mia casa che piaceva ai bambini...
La mia abitazione era bellissima, nuova, grande e con grandi giardini dove i bambini potevano giocare al sicuro, erano tanti; vado spesso a casa, sento ancora le loro risate e le loro voci spensierate... bambini di tutte le età, potevano crescere insieme e noi vicini eravamo molto uniti. Erano abitazioni dell'Ater, pagavamo circa 500 euro di canone d'affitto. Ora sono quasi tutti appartamenti inagibili, categoria E... un condominio di 108 appartamenti completamente abbandonati a sé stessi... Gli sciacalli le hanno saccheggiate e svuotate quasi tutte.
Ce la siamo cavata da soli mio figlio ed io (nucleo monoparentale)... Abitiamo in un piccolo appartamento vicino alla stazione dell'Aquila, mio figlio (9 anni) ed io, abbiamo un contratto d'affitto privato; il canone è onestissimo e riesco a coprirlo con il contributo dell'autonoma sistemazione.
Non so cosa stanno facendo per ripristinare le nostre case che erano costruite sulla faglia di Pettino e nessuno ci ha mai detto se e quando potremo tornarci.
In famiglia siamo in due, mio figlio ed io. Ma dopo la morte di mio padre, a settembre, ho chiesto il ricongiungimento con mia madre e ho presentato la domanda per il progetto c. a. s. e. La risposta è stata che non ci spetta e il ricongiungimento familiare non è più possibile... lo era fino all'11 agosto 2009 (data scadenza censiemento c. a. s. e.). Mia madre è ancora in albergo sulla costa. L'azienda per la quale lavoravo ha chiuso a giugno 2009, eravamo 115 famiglie in tutto. Lo stabile della Reiss Romoli oggi ospita il rettorato dell'università.
Sono stata in mobilità fino a metà gennaio e da un mese lavoro a Roma da pendolare, con una consistente perdita di stipendio... Se questo è tornare alla normalità... ditemi voi!!!
Barbara Vaccarelli
La nostra villetta è rimasta alla notte del terremoto
Abitavamo in una casa singola nella frazione Collefracido. 120 m2. Terreno intorno. Classificata E (inagibile) per fortuna senza danni alle persone. In famiglia siamo in 4: due bambini che tra un po' compiranno 8 anni, io e mio marito. Io ho conservato il mio posto di lavoro ad Avezzano. Mio marito è disoccupato.
Dopo 3 giorni in macchina senza alcun soccorso abbiamo deciso di andare in Albergo a Roseto degli Abruzzi. Dal 16 Luglio 2009 siamo in Hotel a Campo Felice (quota 1500 metri) per stare più vicini a L'Aquila. Nel censimento dei primi di agosto abbiamo scelto l'Opzione C. A. S. E.. Il 19 Settembre ci hanno comunicato che ci avrebbero assegnato un MAP (Modulo abitativo provvisorio). Stiamo ancora aspettando la conclusione dei lavori.
Per ripristinare la nostra casa non è stato fatto nulla. Ancora non abbiamo presentato la domanda di finanziamento. Il termine per la presentazione è stato posticipato al 06 Aprile 2010.
Nessuno ci ha detto quando potremo tornare a vivere a casa nostra. Nemmeno una previsione. Quello che sappiamo è che non c'è ancora la copertura finanziaria neanche per le B e le C.
Loretta Aloisio
Rientro? Manco se ne parla
La mia casa era una villetta di 300 mq costruita nel 1990, a detta degli esperti costruita rispettando tutte le norme antisismiche per una zona sismica come è L'Aquila, la mia casa adesso è classificata E con gravissimi danni strutturali, molto probabilmente non è riparabile. La pratica è ferma perché il nostro tecnico dice che mancano ancora molte specifiche per la ricostruzione pesante, tempi di rientro neanche se ne parla.... ma è chiaro che nel migliore dei casi saranno almeno 4/5 anni!!!
In famiglia siamo 4 persone mio marito è impiegato io sono casalinga ed i mie figli frequentano le elementari, adessoi siamo in una casa in affitto perché quella che ci era stata assegnata a novembre non avevano ancora cominciato a costruirla, allo stremo delle forse dopo 8 mesi di 200 km al giorno da Alba Adriatica abbiamo trovato un alloggio in affitto e quindi abbiamo dovuto rinunciare al MAP.
Rita Sticco
Settanta chilometri al giorno
La mia casa è in zona rossa. Sono single, dopo il terremoto ho perso il lavoro ma ne ho trovato un altro. Ora abito a Rocca di Cambio, devo fare 70 chilometri al giorno per andare e tornare dal lavoro. Per ripristinare la mia abitazione nessuno sta facendo niente. Non pervenuta alcuna notizia su quando potrò tornare a casa mia. Mia madre, 82 anni vive a 40 chilometri dall'Aquila, senza possibilità di riavvicinarla.
Lucio Paolucci
Il mio appartamento requisito per i terremotati
Non sono stato colpito direttamente dal terremoto (per fortuna) ma dalle conseguenze.
Sono stato chiamato il 25 aprile dal sindaco di Torre de' Passeri, comune colpito dal sisma del 6/4/2009, per dare immediatamente un mio appartamento a una famiglia che aveva ricevuto l'ordinanza di sgombero dell'appartamento lesionato. Il prezzo dell'affitto a cui il sindaco mi ha obbligato affittare l'appartamento è più basso della media (400 euro per 100 mq al centro del paese e in un villino) e in più devo ancora prendere i soldi. Aggiungo anche che avendo dovuto registrare il contratto all'Agenzia delle Entrate il 26 Aprile 2009, dovrò pagare con questa dichiarazione dei redditi l'IRPEF su quanto contrattualmente pattuito senza aver ricevuto il corrispettivo che mi era dovuto. Questo è un ottimo esempio della democrazia e impegno sociale visti dagli occhi del Presidente del Consiglio, considerato che molte ordinanze le ha fatte lui.
Ha scaricato i problemi dello stato sulle spalle dei cittadini.
Alvaro Spagnoli
La mia casa transennata e dimenticata
Mi chiamo Davide Pasquale , vivo per lavoro a Roma e risiedo nella casa di mio suocero a Guidonia Monte Celio. Quest'anno dopo 40 anni di lavoro a dicembre vado in pensione. Era mia intenzione tornare a vivere per buona parte dell'anno a Tione degli Abruzzi, il paese che mi ha dato i natali. Purtroppo non mi è possibile. Ho casa nel centro storico del paese sulla strada principale, purtroppo è stata classificata E, è inagibile, nulla si è mosso dal 6 aprile. Vado al paese ogni tanto e vedere il paese così ridotto male, che nulla è stato fatto, neanche una pietra è stata rimossa, solo 30 casette nuove sono state realizzate, è veramente desolante.
Pasquale Davide
Addio ai teatrini, meglio scappare
La casa mi é andata distrutta. Ho parenti in tutta Europa, quando ho capito che nessuno ti darà una mano per ricostuire , ho pensato bene di
raccogliere e monetizzare quanto avevo in giro, e in tre persone andiamo in Germania , dove abbiamo trovato casa e del lavoretti da fare. Nell' Aquilano, fino a che la PC avrà soldi per far fare nuove case, lontano dalla città dove potrà far fare grossi guadagni alla cricca dei portaborse del Governo e giocare a puntellare i ruderi in economia potremo vedere i teatrini di Berlusconi e Bertolaso, poi non vedremo più nessuno. La festa sarà finita e noi avremo più problemi di prima. Per chi può, meglio scrollare i piedi dalla polvere ed andare via. Del domani all'Aquila non c'é certezza e neppure speranza con certa gente che ci troviamo a Roma. Auguri a chi non può scappare e buona fortuna tutti.
Rosaria Frenza