Perseguita una donna, preso

In cella un albanese che l’ha molestata per diversi mesi.

L’AQUILA. Aggredisce la donna sposata per la quale aveva perso la testa e che perseguitava da mesi. Ieri, però, la polizia lo ha colto sul fatto e per il 38enne Elban Kafiexhija, albanese, si sono aperte le porte del carcere delle Costarelle. L’uomo, soprattutto dopo il terremoto, era stato aiutato non poco dalla donna (della quale si era invaghito) e da suo marito, i quali gli avevano trovato anche un tetto sotto il quale dormire. Un’armonia durata poco visto che subito dopo lo straniero ha perso la testa per quella donna, felicemente sposata, e ha iniziato per settimane a tempestarla di telefonate, sms, attuando iniziative persecu torie che hanno indotto tempo addietro la donna a denunciare il fatto alla magistratura tramite ripetuti esposti. Infatti a carico dello straniero il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Teramo aveva disposto un provvedimento con il quale lo obbligava a stare lontano almeno 500 metri dal luogo nel quale si trovasse la donna.

Lui, nonostante tutto, ha insistito nella sua condotta con furbizia nel senso che si avvicinava alla signora ma rispettando, sia pure per pochi metri, le distanze ordinate dal magistrato. Inoltre era solito trovarsi nei luoghi frequentati dalla coppia. Segno che spiava le mosse dei coniugi e conosceva fin troppo bene le loro abitudini. Per cui alcune volte, alla sua vista, su richiesta della parte offesa, la polizia è intervenuta ma non ha potuto far nulla visto che l’indagato aveva rispettato quanto ordinato dal magistrato. Ieri, però, le cose sono andate diversamente. Infatti l’albanese si è portato nei pressi del parcheggio del supermercato Conad in viale della Croce Rossa dove ha iniziato a importunare la donna per cui il marito ha chiamato la polizia. Sul posto si sono portate due volanti, coordinate dal dirigente Paolo Pitzalis, e gli agenti lo hanno fermato.

Inizialmente l’uomo è stato portato in questura. Poi, dopo avere constatato che si trattava di una persona recidiva, gli agenti lo hanno richiuso in carcere. In precedenza, secondo quanto si è appreso, lo stesso albanese era stato ammonito dal questore proprio per atti del genere. Questa mattina ci sarà l’udienza di convalida del provvedimento davanti al giudice e poi, se il legale dello straniero non inoltrerà la richiesta di termini a difesa, ci sarà un processo per direttissima. Va aggiunto che la polizia, dopo una perquisizione, lo ha trovato in possesso di una pistola giocattolo (senza tappo rosso e dunque illecita) e di un binocolo. Il reato che, in particolare, gli viene contestato, è quello di atti persecutori, ovvero lo stalking, ricompreso nell’articolo 612 bis del codice penale di istituzione relativamente recente. L’accusato, pertanto, rischia una condanna da sei mesi a quattro anni di reclusione.