Piano Case, alloggi a coppie e ricercatori

Cialente stoppa la proposta-choc di Roma: finita l'emergenza sarà il campus dei giovani

L'AQUILA. Niente sfollati di Roma, niente trasferimenti da Tor Bella Monaca. Cialente boccia senza appello la proposta-choc del ricercatore universitario Alfonso Giancotti dell'Università La Sapienza, che pensa di destinare ai romani gli alloggi antisismici di chi ha perso la casa, e rilancia. «Ho un sogno: ricostruire la città e fare di questi 19 nuovi quartieri un campus integrato col cuore antico dell'Aquila. Una volta liberate, darei le case a giovani coppie, artisti e ricercatori. Il futuro della città».

DA ROMA. È proprio da Roma che Cialente torna dopo un'intensa giornata ministeriale. Dall'incontro a Sviluppo Italia per l'acquisizione dell'area ex Italtel e lo sbarco delle imprese con gli spin off a una riunione per l'operazione-Gran Sasso per il rilancio turistico. Passando per un vertice con la struttura commissariale sulle problematiche esistenti sulla ricostruzione, dalle seconde case del centro storico alle ordinanze per l'assistenza alla popolazione. Non ultimo, poi, il problema del bilancio con la scadenza del 31 marzo che incombe. Senza dimenticare i problemi di organico.

PROGETTO CASE. Forte di un protocollo d'intesa per intervenire sugli edifici del centro storico, il sindaco torna sull'ipotesi di trasferire all'Aquila i residenti del quartiere romano di Tor Bella Monaca dove s'è un progetto di demolizioni. «Il progetto Case ai romani? Mi rifiuto di commentare queste cose perché, spero, sia stata una boutade. La proposta è irricevibile e assurda. Le persone non sono pacchi da spostare, né all'Aquila né a Roma. Anche se stanno in case brutte, terremotate o alluvionate o in quartieri degradati si tratta di gente fatta di carne e ossa. E le loro vite sono fatte di rapporti sociali, di legami con posti di lavoro e con luoghi della memoria. A noi, su questo, nessuno deve insegnare nulla, nemmeno i ricercatori. Nessuno degli urbanisti parla della qualità della vita e della felicità delle persone. Ho le idee molto chiare su quello che sarà il progetto Case. Le 19 new town faranno da massa critica per le frazioni dove, prima del sisma, si temeva per la perdita dei servizi. A mano a mano che si libereranno, gli alloggi antisismici andranno a gente che viene a lavorare nella nostra città, a giovani coppie, a studenti universitari. Una parte, d'accordo con le industrie presenti sul territorio, verrà data a prezzi ridotti ai ricercatori. Vorrei portarli all'Aquila con quest'invito: ti diamo casa e servizi, vieni da noi per uno spin-off di un paio d'anni. Poi potrai restare a lavorare nella città in ricostruzione. Penso ai laboratori dell'Eni e ad altre attività da impiantare. Una risorsa immensa».

ARTISTI. Non solo operai o ricercatori, ma anche artisti. Prosegue Cialente: «Una parte di questi alloggi vorrei riservarli ai creativi. Penso ad artisti, musicisti, ballerini. Tutti quelli che vogliono realizzare uno studio, un progetto per un anno o due qui da noi, con una particolare agenzia da istituire insieme a tutte le istituzioni culturali aquilane. L'Aquila, da qui a 10 anni, anzi 5, può essere la città dove incontri lo studente universitario e il pittore, il musicista o il ricercatore che stanno seguendo ciascuno un progetto. Una città di creativi a un'ora da Roma. Quando sento dire da qualcuno che stiamo facendo troppi auditorium dico che non abbiamo capito niente e provo molto fastidio. Di questi spazi ce ne serviranno molti. Penso all'arena estiva del parco di Collemaggio che la sera dovrà essere uno spazio per i giovani. Dovremo preparare una città accogliente. Arriveranno diecimila lavoratori da tutta Italia, vorrei che venissero qui con le famiglie. Creare un ambiente per i giovani significa ripensare all'Aquila del 1970, agli anni del fervore culturale della musica e del teatro, dell'esplosione dell'Università e della ricerca. Perché no, penso un palazzo-atelier dove gli aquilani possano ritrovarsi. E a uno studio di registrazione da mettere a disposizione di band musicali».

IL TURISMO. In conclusione, il sindaco batte ancora sull'aspetto del turismo. «Con la città che rinasce, le frazioni saranno i quartieri residenziali. Alcuni dei 19 siti, penso a Camarda e Assergi, sono in uno scenario incantevole. Questo patrimonio immobiliare, in quel contesto ambientale, ha un enorme valore anche dal punto di vista turistico».

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