Picchia la madre per soldi, poi il compagno di scuola: arrestato 19enne

16 Febbraio 2025

Nello scorso dicembre il ragazzo era già stato condannato al divieto di avvicinamento alla madre dopo gravi episodi di violenza per questioni di soldi. Oggi torna ad essere attenzionato dalle forze dell’ordine dopo varie segnalazioni di violenze fisiche e verbali a scuola.

L’AQUILA. Se l’era cavata con un braccialetto elettronico e il divieto di avvicinamento alla madre, picchiata lo scorso dicembre pur di avere da lei i soldi necessari a farsi un tatuaggio. I militari del Radiomobile, intervenuti nell’abitazione di un 19enne, avevano poi raccolto la denuncia della madre stessa, scoperchiando così un vaso di Pandora fatto di violenze domestiche che si trascinavano da anni tra quelle stesse mura. Il giovane era stato così posto agli arresti domiciliari nella casa di alcuni parenti. Pena poi commutata in divieto di avvicinamento, così da consentirgli di frequentare le lezioni.

Nei giorni scorsi si è reso però protagonista di alcuni episodi di bullismo ai danni di un compagno di scuola, vessato tra i banchi così come sull’autobus. Ragion per cui i carabinieri della stazione dell’Aquila hanno eseguito l’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale aquilano, che ha invece ripristinato la misura degli arresti domiciliari così da tutelare l’incolumità della vittima. Nei giorni scorsi, infatti, erano stati segnalati all’autorità giudiziaria alcuni episodi di aggressione anche violenti da parte del 19enne, sia verbali sia fisiche. Una situazione che, proprio per scongiurare il rischio di recidiva, ha portato il magistrato a revocare i benefìci concessi in precedenza, con una decisione che giunge a pochi giorni dalla celebrazione della Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, lo scorso 7 febbraio, istituita nel 2017 dal ministero dell’Istruzione e del Merito al fine di combattere una piaga ormai raddoppiata anche dall’uso vessatorio dei social network. Una metodologia, quest’ultima, ancora più pervasiva secondo gli psicologi, con le vittime raggiunte in qualunque momento, senza bisogno di alcuna prossimità con il carnefice.

©RIPRODUZIONE RISERVATA