<strong></strong>

Pista di pattinaggio contesa, arriva la polizia

Consorzio di società sportive convoca la stampa, la coop che gestisce si oppone. Chiamato il 113

L'AQUILA. La polizia piomba nella conferenza stampa. Colpo di scena, ieri mattina, nell'impianto sportivo di Santa Barbara gestito dalla cooperativa Verdeaqua. Lite sulla pista tra gestori dell'impianto e dirigenti di società di pattinaggio: arriva la Volante.

LA CONTESA.
Nodo del contendere la pista di pattinaggio restaurata nel 2004 per ospitare i campionati del mondo di velocità, che dovrebbero tornare a tenersi all'Aquila nel 2012. Ma di questo passo vi sono forti dubbi. Per le società riunite nel Consorzio pattinaggio L'Aquila presieduto da Corrado Ruggeri (Centro polisportivo giovanile, Cus L'Aquila, Circolo pattinatori) la pista è «senza manutenzione da 6 anni e inspiegabilmente chiusa da almeno due anni».

Per la cooperativa Verdeaqua, che gestisce l'impianto, «la pista è stata dichiarata inagibile dopo il terremoto». Due versioni contrastanti che ieri mattina si sono di nuovo confrontate in un'altra puntata della lunga battaglia per la gestione di quell'impianto. Ma stavolta è arrivata la polizia. Le società (rappresentate da Armando Capannolo e Mario Miconi), con Ruggeri in testa, avevano pensato di incontrare i giornalisti al tavolino del bar.

Di diverso avviso i gestori dell'impianto. A quel punto ne è nato un confronto verbale piuttosto acceso, che si è svolto in due momenti. Ruggeri è stato anche invitato a uscire dall'impianto in quanto «persona non gradita». Quindi, è stata chiamata la polizia che ha identificato i presenti. Dopo il trambusto, riparati negli spogliatoi del tennis, i dirigenti hanno illustrato le loro iniziative.

PATTINAGGIO MORTO. Secondo Ruggeri, «uno sport che tanti allori ha dato alla città è morto per colpa della mancanza di impianti sportivi. II cosiddetto palazzetto, che è una pista di pattinaggio, è chiuso da anni. Idem per la pista avveniristica di Santa Barbara, ora ridotta in uno stato pietoso visto che nessuno ha fatto la manutenzione.

Gli atleti sono costretti a emigrare, molti abbandonano. Siamo spariti dal giro delle Nazionali. Il Comune deve revocare la gestione e affidarla alle società. Sarebbe in arrivo il verbale di riapertura dell'impianto ma, ormai, i buoi sono già scappati. Le colpe maggiori sono del Comune. Un tecnico federale ha detto che la pista è perfettamente agibile, ma la coop, che agisce in forza di una convenzione scaduta, si ostina a tenerla chiusa ai pattinatori».

© RIPRODUZIONE RISERVATA