Pizzoli, sigilli al Campus degli universitari

9 Ottobre 2010

Undici avvisi di garanzia, coinvolto il sindaco. È il progetto intitolato a Giulia Carnevale

PIZZOLI. Sigilli al Campus intitolato a Giulia Carnevale. Tre delle 11 palazzine realizzate in un'area di 8mila metri quadrati per iniziativa del padre, imprenditore, della giovane morta nel sisma, sequestrate dalla Forestale. Undici indagati, ipotizzati reati di falso e violazioni urbanistiche.

CHI SONO GLI INDAGATI. Questi i nomi delle persone indagate: Angela D'Andrea, sindaco di Pizzoli; Bruno Sabatini (responsabile dell'ufficio tecnico comunale); Giulio Carnevale (imprenditore), Elvira Pallisco legale rappresentante della ditta «Fer.srl»; Sergio Palleschi (progettista e direttore dei lavori); Marcello Drago, Oliver Drago, Patrizia Drago, Giuliano Drago, Ines Ponzi, Emma Ponzi (proprietari dei terreni sui quali sorge il Campus) che dovranno rispondere, a vario titolo, di un lungo elenco di ipotesi di reato, alcune contestate in concorso: trasformazione urbanistica ed edilizia in violazione delle norme urbanistiche; mancanza di un piano di lottizzazione valido; progettazione e realizzazione in difformità alle prescrizione del piano regolatore; falso ideologico; realizzazione delle opere in area sottoposta a vincolo paesaggistico, senza la prescritta autorizzazione; realizzazione dell'opera non osservando la distanza minima di 150 metri dal fiume Aterno («I manufatti», si legge in una nota della Forestale, «risultano realizzati a una distanza inferiore di 50 metri rispetto all'argine del fiume e, in ogni caso, ricadono all'interno della fascia di rispetto»); danneggiamento delle bellezze naturali e dei luoghi e violazione dei vincoli paesaggistici.

L'INCHIESTA. Il Nipaf (Nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale) della Forestale, coordinato dal vice questore aggiunto Luigi Margarita, su disposizione della Procura, ha proceduto al sequestro preventivo e alla notifica di 11 avvisi di garanzia. Gli investigatori hanno effettuato, a partire dallo scorso agosto, indagini sulla lottizzazione denominata «Campus Universitario» che è stata realizzata dalla ditta «Fer. Italia srl» a Cavallari, frazione del Comune di Pizzoli. Tutto nasce da un esposto di Italia Nostra alla Soprintendenza poi approdato sui tavoli della Procura. Dalle indagini finora condotte è venuto fuori che la lottizzazione, che prevedeva, in fase progettuale, la realizzazione di 11 palazzine per un totale di 139 appartamenti per 262 posti letto da destinare a universitari, è stata realizzata «violando norme paesaggistiche, ambientali e urbanistiche». Gli elementi raccolti sono stati portati all'attenzione della Procura che ha chiesto e ottenuto dal tribunale il sequestro di parte del complesso, l'area e le opere realizzate (3 palazzine per 90 appartamenti).

STUDENTI SFRATTATI. Al momento del blitz della Forestale, all'interno del Campus si trovavano 32 studenti i quali avevano appena preso possesso del loro alloggio. A quel punto, sentito il pm, gli agenti hanno concesso ai giovani ospiti di continuare ad accedere all'area e agli appartamenti, anche se in via temporanea. Infatti, secondo quanto si è appreso, entro martedì gli alloggi dovranno essere sgomberati. Ovviamente, gli altri 32 studenti che attendevano di entrare saranno costretti a trovarsi un'altra sistemazione. Giulio Carnevale, papà di Giulia e ideatore del progetto, esprime la sua amarezza. «Se c'è stato qualche errore ne siamo vittime. Gli sbagli, se ci sono, sono di altri. Speriamo che tutto si risolva presto».

IL COMUNE: IN REGOLA. Reazioni indignate dall'amministrazione di Pizzoli. Il vicesindaco Giovannino Anastasio assicura: «Tutto si è svolto nella massima regolarità. Il Comune ha convocato una conferenza dei servizi con tutti gli enti tranne la Regione che non ha aderito. Il tecnico del piano esondazione dei fiumi ha dato parere favorevole all'insediamento. In più, abbiamo avviato l'iter per la variante al piano paesistico, a ulteriore garanzia. Le carenze? Non sono nostre. Ci siamo solo adoperati per risolvere i problemi di qualche studente».

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