Poliziotti in protesta sotto i portici «Più risorse contro la criminalità»

30 Ottobre 2024

Gazebo con volantinaggio del Sap ai quattro cantoni per sensibilizzare la cittadinanza sul tema Le rassicurazioni del capo della polizia Pisani sul potenziamento degli organici non fermano il sit-in

L’AQUILA. «In città puntiamo davvero sulla sicurezza o puntiamo solo sulle apparenze?».
A chiederselo, non un manipolo di cittadini preoccupati dall’onda lunga degli ultimi episodi di microcriminalità accaduti in città negli ultimi mesi. Né tantomeno le forze di opposizione, sempre pronte a escogitare nuove ricette con cui porre rimedio alla piega ultimamente presa dalla sicurezza del capoluogo (tra chi invoca i pattugliamenti a piedi e in divisa, a chi chiama in causa l’esercito a presidio delle strade). Bensì lo stesso sindacato autonomo di polizia dell’Aquila (Sap), sceso in strada ieri mattina ai quattro cantoni, in pieno centro storico, per dare vita a un sit-in tra la gente con tanto di attività di volantinaggio, da cui è tratta la domanda di apertura.
IL VERTICE IN QUESTURA
Il tutto, nonostante l’esito dell’incontro avvenuto di recente in questura, alla presenza del questore Enrico De Simone e del capo della polizia, nonché direttore generale della pubblica sicurezza, Vittorio Pisani, con questi ultimi che hanno rispettivamente annunciato, da un lato, il ritiro dell’ordinanza che vietava anche ai mezzi delle forze dell’ordine di transitare sulla nuova pavimentazione del centro cittadino; dall’altro, l’imminente arrivo di altri quindici agenti in città entro dicembre, più altrettante unità (previste tra le 10 e le 12) in seno alla Polstrada di Abruzzo e Molise. Annunci accolti con soddisfazione dal Sap, per bocca della stessa segretaria provinciale, Claudia Pace, la quale ha altresì auspicato che «questi primi interventi siano un segnale concreto per il futuro della sicurezza dei cittadini», nonché «preludio a una soluzione duratura per rispondere in modo stabile ed efficace alle esigenze della sicurezza locale».
la protesta in centro
Il fatto che si possa, e si debba, fare di più, lo hanno ricordato gli altri esponenti del Sap nel corso del sit-in di ieri mattina. «Il confronto tra le unità presenti sul territorio nell’immediato post-sisma e oggi parla da sé e non ha bisogno di commenti. Né si intravedono le ragioni di un tale assottigliamento delle forze in campo, se è vero che in quella fase si temevano infiltrazioni da parte della criminalità organizzata, attratte dalla ricostruzione. Ricostruzione però tuttora in atto, in un contesto che presenta le medesime criticità di allora, ma con le risorse umane ridotte al lumicino. E questo solo per quanto riguarda L’Aquila, con Avezzano e Sulmona parimenti alle prese con le stesse problematiche. Per non parlare», ricordano dal Sap, «della carenza di ufficiali di polizia giudiziaria, di quelle figure apicali capaci cioè di fare vera prevenzione attraverso l’attività di intelligence».
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