l’attore debutta da regista  

Preziosi all’apertura  del 14° Film festival

L’AQUILA. «Quando, nel periodo del post-sisma, misi piede per la prima volta all’Aquila, camminavo a fatica per i postumi di un’operazione. Mi raggiunse subito, però, la consapevolezza che qui non...

L’AQUILA. «Quando, nel periodo del post-sisma, misi piede per la prima volta all’Aquila, camminavo a fatica per i postumi di un’operazione. Mi raggiunse subito, però, la consapevolezza che qui non sarebbe stato sufficiente ricostruire le case, ma anche le coscienze». A ridosso della proiezione del primo lungometraggio da regista, Alessandro Preziosi parla delle sue esperienze nei luoghi segnati dal sisma, motivo di ispirazione del suo documentario “La legge del terremoto”. Un lavoro che si propone come «un viaggio visivo, storico, ma soprattutto emotivo dentro a uno dei cuori della storia fisica e psichica del nostro paese, i terremoti. Se l’Italia è un corpo, il terremoto è un colpo al cuore». Il viaggio di Preziosi raggiunge l’Irpinia e il Belìce, per poi arrivare in Friuli, ad Assisi, L’Aquila, Amatrice. Sismi, ma anche esperienze, umanità, ricostruzioni. La sua voce e la sua presenza d’attore accompagnano documenti originali e interviste (tra gli altri Erri De Luca, Francesco Merlo, Giulio Sapelli, Vittorio Sgarbi, Mario Cucinella, Pierluigi Bersani, Angelo Borrelli, Grazia Francescato).
«Direttamente sono stato coinvolto nel terremoto del 1980 dell’Irpinia al quale sono sopravvissuto all’età di sette anni», ricorda Preziosi. «Quell’esperienza è rimasta una ferita difficile da rimarginare. Ma ogni tragico episodio della nostra esistenza richiede un cambiamento, un tentativo di ricominciare daccapo o di ricostruire ciò che è andato perso. Dove era come era? Una domanda che ha senso porsi anche all’Aquila».
Una riflessione affidata all’Auditorium del Parco del Castello nell’apertura della 14ª edizione dell’Aquila film festival (fab.i.)
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