Processo breve, un vespaio sul webBufera sui deputati abruzzesi del Pdl

Gli aquilani accusano i loro rappresentanti in parlamento: il loro voto frena le inchieste sui crolli. Critiche per la bocciatura dell’emendamento presentato dal Pd, che avrebbe escluso dalla prescrizione il reato di omicidio colposo plurimo. La Pelino: ho votato per velocizzare i processi
L'AQUILA. È polemica dopo il via libera della Camera al «processo breve» in relazione alle possibili ripercussioni del provvedimento sulla maxi-inchiesta sui crolli del sisma. Dure le critiche avanzate dai familiari delle vittime, ma anche da parte di molti aquilani, soprattutto contro la bocciatura dell'emendamento presentato dal Partito democratico, che avrebbe escluso dalla prescrizione il reato di omicidio colposo plurimo. Ma il governo replica: «Contro di noi solo strumentalizzazioni».
Sei facce riempiono da ieri mattina i profili Facebook di centinaia di utenti aquilani. Si tratta dei volti dei singoli deputati pidiellini abruzzesi - Sabatino Aracu, Carla Castellani, Marcello De Angelis, Giovanni Dell'Elce, Paola Pelino e Maurizio Scelli - criticati per aver fatto prevalere, con il loro voto in aula, gli ordini di scuderia agli interessi della comunità. Una valutazione che è poi la stessa di quella di Vincenzo Vittorini, presidente della Fondazione 6 aprile per la Vita onlus il quale - pur scegliendo di non manifestare mercoledì a Montecitorio - ha criticato duramente il voto in aula. «Sono convinto», ha ribadito, «che se qualcuno di questi politici avesse avuto un figlio morto nei crolli, si sarebbe sicuramente comportato diversamente». A rincarare la dose, alcuni dei legali delle parti offese nelle inchieste relative ai crolli.
Inevitabile una replica da parte del governo a partire dal ministro della Giustizia, Angelino Alfano, il quale ha bollato come «bugie colossali» le affermazioni relative a un impatto della prescrizione breve sulle stragi di Viareggio e L'Aquila. Il ministro ha ricordato di aver fatto tanto «per rimettere in sesto subito, per rifare funzionare immediatamente il servizio giustizia. L'anno scorso», ha aggiunto, «andai appositamente a inaugurare l'anno giudiziario all'Aquila e ricordo che il Venerdì santo di due anni fa, pochissimi giorni dopo la tragedia, lo Stato fu in grado di sottoporre a processo i presunti sciacalli delle ore successive al terremoto». Sulla stessa linea gli onorevoli De Angelis e Pelino. «Ancora una volta», ha osservato la parlamentare sulmonese, «bisogna registrare una strumentalizzazione del centrosinistra che ha voluto a tutti costi attaccare il premier e il governo. Io ho votato la norma perché so perfettamente che Viareggio e L'Aquila non rischiano nulla e credo che sia importante questo provvedimento per velocizzare i processi, anche nell'interesse degli stessi familiari delle vittime».
Sei facce riempiono da ieri mattina i profili Facebook di centinaia di utenti aquilani. Si tratta dei volti dei singoli deputati pidiellini abruzzesi - Sabatino Aracu, Carla Castellani, Marcello De Angelis, Giovanni Dell'Elce, Paola Pelino e Maurizio Scelli - criticati per aver fatto prevalere, con il loro voto in aula, gli ordini di scuderia agli interessi della comunità. Una valutazione che è poi la stessa di quella di Vincenzo Vittorini, presidente della Fondazione 6 aprile per la Vita onlus il quale - pur scegliendo di non manifestare mercoledì a Montecitorio - ha criticato duramente il voto in aula. «Sono convinto», ha ribadito, «che se qualcuno di questi politici avesse avuto un figlio morto nei crolli, si sarebbe sicuramente comportato diversamente». A rincarare la dose, alcuni dei legali delle parti offese nelle inchieste relative ai crolli.
Inevitabile una replica da parte del governo a partire dal ministro della Giustizia, Angelino Alfano, il quale ha bollato come «bugie colossali» le affermazioni relative a un impatto della prescrizione breve sulle stragi di Viareggio e L'Aquila. Il ministro ha ricordato di aver fatto tanto «per rimettere in sesto subito, per rifare funzionare immediatamente il servizio giustizia. L'anno scorso», ha aggiunto, «andai appositamente a inaugurare l'anno giudiziario all'Aquila e ricordo che il Venerdì santo di due anni fa, pochissimi giorni dopo la tragedia, lo Stato fu in grado di sottoporre a processo i presunti sciacalli delle ore successive al terremoto». Sulla stessa linea gli onorevoli De Angelis e Pelino. «Ancora una volta», ha osservato la parlamentare sulmonese, «bisogna registrare una strumentalizzazione del centrosinistra che ha voluto a tutti costi attaccare il premier e il governo. Io ho votato la norma perché so perfettamente che Viareggio e L'Aquila non rischiano nulla e credo che sia importante questo provvedimento per velocizzare i processi, anche nell'interesse degli stessi familiari delle vittime».
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