Progetto Case, pronte 350 diffide per i morosi

L’assessore De Santis: «Su 1500 utenze oltre mille famiglie inadempienti» Dati peggiori per i pagamenti delle utenze che sono sempre più in ribasso

L’AQUILA. Sono sempre troppi gli assegnatari di Progetto Case, Map, fondo immobiliare che non ne vogliono sapere di pagare il canone di affitto oppure le utenze. E stanno per partire 350 diffide. Se ne lamenta lo stesso assessore comunale alle Finanze Lelio De Santis, il quale mette in evidenza come nonostante l’ente sia andato sempre più incontro alle esigenze degli assegnatari, la morosità resta intollerabile. «Ci sono persone», dice l’assessore, «che hanno certamente obiettive difficoltà a pagare e per loro siamo sempre disponibili alla rateizzazione ma sappiamo che altri non hanno queste difficoltà eppure non ne vogliono sapere di mettersi in regola».

«Il Comune», precisa, «non può permettersi di non recuperare queste somme per ovvie ragioni di cassa ma non possiamo transigere anche per non commettere omissioni».

I dati, del resto, danno ragione all’assessore. Infatti, per quanto riguarda i canoni, ovvero somme da pagare da chi prima del sisma era in affitto, a fronte di 1500 nuclei familiari sono ben 1049 i morosi tra parziali e totali.

Per questa ragione, dalla prossima settimana il Comune farà partire le 350 diffide a coloro che sono morosi totali. Costoro, se non si metteranno in regola, saranno destinatari di sfratto. Poi toccherà ai morosi parziali. «Sappiamo bene», tiene a precisare l’assessore, «che molti hanno una situazione patrimoniale che consentirebbe loro di pagare senza prolemi».

Il quadro della situazione non è migliore per quanto riguarda i pagamenti delle utenze. Anzi, a ben guardare, più si va avanti e peggio è nonostante le sollecitazioni del Comune. A dicembre dello scorso anno, infatti, su 920mila euro da pagare ne sono stati incassati 735. A gennaio 2014 si è andati peggio visto che a monte di 843mila euro ne sono stati versati 505. Nello scorso mese di febbraio, invece, la contribuzione dovuta è stata di 740mila euro ma ne sono stati pagati appena la metà, ovvero 370.

Sta di fatto che a fronte di tutte le utenze c’è almeno un terzo di nuclei che non paga. «Non è possibile», conclude l’assessore alle Finanze, «che ci siano persone che, pur avendo un lavoro, non paghino le bollette addirittura da anni. Dispiace che ciò avvenga a fronte di tanti assegnatari onestissimi che, pur non avendo grandi bilanci familiari, sono sempre in regola con i versamenti».

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