Protesta di 50 negozi: «Tasse tutte pagate e da oggi si guadagna»

Volantini sulle vetrine per denunciare la pressione fiscale L’Ascom al sindaco Casini: «In città parametri da rivedere»

SULMONA. Crisi economica e tasse sempre più alte costringono alla rivolta i commercianti. In 50, ieri, hanno affisso sulle loro vetrine le locandine di protesta. «Il 23 agosto è l’ultimo giorno in cui i commercianti lavorano per pagare tasse e contributi allo Stato», recita l’avviso. «Per i prossimi quattro mesi gli incassi dovrebbero essere destinati alla sopravvivenza delle nostre famiglie, ma il futuro resta incerto».

Da qui la richiesta di abbassare la pressione fiscale e rivedere gli studi di settore, che contengono i parametri per stabilire l’importo di imposte e tasse. Si fa portavoce della richiesta Claudio Mariotti, presidente dell’Ascom di Sulmona. «Avviare l’iter per applicare su Sulmona e sul territorio gli studi di settore conformi alle aree di crisi»: questa la richiesta di Mariotti al sindaco Anna Maria Casini. I commercianti, ieri mattina, hanno avviato una singolare protesta affiggendo, nei negozi, un volantino che fotografa lo stato di crisi del settore. «L’ultimo giorno in cui i commercianti lavorano per pagare tasse e contributi allo Stato non può essere a fine agosto», aggiunge Mariotti. «Fino alla fine dell’anno gli incassi dovrebbero essere destinati alla sopravvivenza delle famiglie, ma la pressione fiscale minaccia continuamente il settore del commercio».

Al fine di sostenere i commercianti e i lavoratori autonomi, Ascom Fidi-Ascom servizi chiede al sindaco Casini di coinvolgere i sindaci dei Comuni del centro Abruzzo per avviare l’iter affinché siano applicati sul territorio gli studi di settore conformi alle aree di crisi, cioè con parametri in grado di abbassare le tasse. «Sul territorio», riprende Mariotti, «è necessario rivedere gli studi di settore e tale richiesta è stata inclusa nel documento che abbiamo presentato ai candidati sindaci in occasione della scorsa campagna elettorale. Il settore e l’intero territorio hanno bisogno di risposte concrete».

Le attività commerciali che sono coinvolte nell’iniziativa di protesta sono 50 e si trovano in corso Ovidio e centro storico, via San Polo e viale Papa Giovanni XXIII.

Secondo una ricerca della Cna (Confederazione nazionale artigianato), in Abruzzo, per piccoli imprenditori, artigiani e commercianti, per sette mesi si pagano le tasse e per altri cinque si spera nei guadagni. Che non sempre ci sono.

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