Quelle critiche sui social che costano care a Presutti

Dallo smog al nuovo Prg, ecco le accuse non gradite dal sindaco Di Pangrazio Il siluramento dell’assessore ha innescato un acceso dibattito, non solo politico

AVEZZANO. Galeotti quei messaggi su Facebook contro l’operato del sindaco Gianni Di Pangrazio e della sua giunta. Commenti che Crescenzo Presutti ha pagato con il defenestramento dall’esecutivo.

Se l’è cercata? Per qualcuno sì, per altri Di Pangrazio ha usato metodi scarsamente democratici. Di certo, in città la cacciata dell’assessore – il sindaco ne ha avuti 14 in quattro anni – sta facendo molto discutere. Sui social l’ex assessore Presutti si è lasciato andare a critiche sulla scelta di far tornare via Roma a doppio senso, di togliere le auto da piazza del mercato o ancora di adottare un nuovo piano regolatore. Il sindaco Di Pangrazio e i colleghi assessori – in particolare il collega avvocato Roberto Verdecchia – non hanno gradito l’atteggiamento di Presutti.

Per un mese l’ex assessore ha detto la sua. Galeotti sono stati sopratutto i post sullo smog. Come a dire che il sindaco Di Pangrazio non tutela la salute dei suoi concittadini. Accuse che hanno mandato su tutte le furie il primo cittadino. Ma il rapporto fra i due è stato sempre parecchio tortuoso.

In municipio adesso è tutto un vociare, anche attorno al nome di colui (o colei) che andrà a sedersi sulla poltrona rimasta vacante. Il nome dell’ex assessore regionale Daniela Stati, più volte annunciato, sembra aver perso quota, forse anche a causa dei prossimi appuntamenti in tribunale che attendono la sua famiglia. Le indiscrezioni sono tante, ma di concreto, almeno per ora, c’è poco. Il sindaco Di Pangrazio in questi giorni non si è visto – si sarebbe concesso una vacanza – e chi gli sta attorno tace. L’Udc avrebbe già rivendicato un suo assessorato, dal momento che l’uomo di riferimento, Presutti appunto, è stato silurato. In caso contrario due consiglieri passeranno all’opposizione. La scelta deve essere ponderata perché c’è in ballo una posta troppo alta: le elezioni del 2017. Per questo non è escluso che il nuovo assessore possa essere preso direttamente da gruppi o movimenti politici lontani da quelli di maggioranza, in modo da rafforzare i numeri in favore di Di Pangrazio. Un’operazione simile è stata già fatta con l’arrivo in giunta di Antonio Di Fabio, già assessore della giunta Floris e consigliere di opposizione. Con lui ha cambiato casacca anche Lino Cipolloni. Ma se il gruppo Udc, con Emilio Cipollone e Stefano Chichiarelli, e quello di Partecipazione popolare, con Pissino Gallese, Alessandro Barbonetti e Alberto Lamorgese, dovessero prendere le distanze e spostarsi sui banchi dell’opposizione la situazione potrebbe ribaltarsi e i numeri per la maggioranza potrebbero iniziare a scarseggiare. Massimo Verrecchia, coordinatore del Nuovo centrodestra, ha dei dubbi: «Non vorremmo che questa maggioranza si regga con i soli voti determinanti di chi è stato eletto all’opposizione e con la ormai nota compiacenza di alcuni dirigenti di alcuni partiti di centrodestra ad Avezzano che, anziché svolgere un doveroso ruolo di opposizione, hanno svenduto vergognosamente il loro silenzio per un piatto di lenticchie».

Secondo il consigliere Claudio Tonelli «l’ennesimo cambio in giunta certifica che il sindaco Di Pangrazio rifiuta il confronto e interpreta l’espressione del libero pensiero come affronto personale, continuando a privilegiare le decisioni prese politicamente nel suo ristrettissimo gruppetto».

Eleonora Berardinetti

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