"Io, dai Nomadi a solista", Sacco si racconta / Video

28 Dicembre 2012

Incontro in redazione ad Avezzano con i ragazzi del liceo Torlonia. Domani in scena con “Un altro me” al teatro dei Marsi

AVEZZANO. Venti anni in una band entrata nella leggenda e poi un’esperienza da solista. Danilo Sacco si racconta e parla della sua carriera da cantante dei “Nomadi”, della sua scelta di dare l’addio al gruppo, dopo una malattia, senza tralasciare il suo particolare rapporto con l'Abruzzo. Lo fa in occasione del concerto “Un altro me”. Questo è il titolo dello spettacolo in programma domani sera al teatro dei Marsi di Avezzano, organizzato da Toni Orlandi. Sacco sarà accompagnato da musicisti di alto livello: il chitarrista Valerio Giambelli, il tastierista Andrea Mei, il bassista Antonio “Rigo” Righetti e il batterista “Tommy” Graziani, figlio del mitico Ivan. Sul palco, Sacco non suonerà canzoni scritte dai suoi Nomadi. «Sembrerebbe indelicato proporre brani dei Nomadi», ha per l'appunto confessato, «tuttavia suoneremo cover di canzoni di Francesco Guccini come Auschwitz e Asia, oppure pezzi come Ti voglio (I want you di Bob Dylan) e Ho difeso il mio amore (dalla ballata blues Nights in white satin). Canzoni che anche i Nomadi hanno contribuito a rendere famose». Sacco ha suonato tante volte in Abruzzo. Ama particolarmente questa regione per il suo clima freddo e anche perché la sua compagna Chiara è di Capistrello. A questo proposito ha ricordato anche un concerto con i Nomadi di diversi anni fa all’Aquila. Gli è rimasto impresso in quanto, nonostante fosse marzo faceva molto freddo e perciò furono costretti a chiedere dei funghi elettrici per riscaldare le dita. Rispondendo a una domanda sulle sue aspettative per il futuro, ha riferito il suo pensiero riguardo Sanremo che considera essere l'unica vetrina attualmente esistente in Italia sia per i cantanti emergenti, sia per quelli già affermati.

Sacco ha parlato anche dei suoi problemi di salute che lo hanno portato ad abbandonare i Nomadi, un problema affrontato anche nel suo libro “Come polvere nel vento”. Un libro in cui non vi è affatto una biografia, bensì il racconto di una vita “ordinaria” resa speciale dalla carriera di musicista. Parlando del suo libro ha inviato un importante messaggio ai giovani. «Nulla si fa senza passione», ha detto, «nella musica, così come nello sport, bisogna rigare dritto per essere professionali, altrimenti se sgarri prima o poi te ne pentirai. La musica, inoltre, nasce per divertire e, se fa pensare, è anche meglio».

Sara Gualtieri, Valeria Borrelli,Andrea Rosati,Flaminia Silvestri

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