Raccolte oltre 2mila firme per strade più sicure

1 Febbraio 2013

Prosegue la petizione degli studenti sostenuta anche dai familiari delle vittime Nel Fucino si chiedono segnali luminosi, dissuasori e maggiori controlli

AVEZZANO. Oltre duemila firme raccolte in tutta la Marsica per chiedere la messa in sicurezza delle strade del Fucino. Mille le hanno già portate gli studenti, altrettante sono state raccolte a Capistrello dai familiari delle vittime e da associazioni di volontariato.

Prosegue senza sosta la petizione, rivolta al presidente della Provincia, Antonio Del Corvo, per sollecitare un intervento tempestivo finalizzato a rendere meno pericolosa la rete viaria marsicana.

I recenti incidenti in cui hanno trovato la morte Giuseppe Asci, il 37enne barista della Conca d’oro, originario di Venere di Pescina, e Alessandro Giancarli, 24 anni di Capistrello e Miriam Di Carlo, 19, hanno messo in evidenza un problema di cui si parla da molto tempo, senza che siano state trovate soluzioni concrete.

Tragedie che hanno spinto anche i più giovani a porsi in prima linea per sensibilizzare l’opinione pubblica. In particolare, i ragazzi dell’ Istituto Torlonia-Bellisario si sono mobilitati per coinvolgere la popolazione nella raccolta firme: un piccolo gesto per cercare di prevenire altri incidenti. L’iniziativa è stata molto apprezzata dalle famiglie delle vittime che stanno collaborando con gli studenti. Pur consapevoli che un ruolo importante è svolto dall’automobilista, che deve essere sempre vigile e prudente, in questi casi sarebbero bastati piccoli accorgimenti: una migliore illuminazione, in alcuni tratti particolarmente pericolosi, controlli elettronici della velocità, manutenzione stradale, segnaletica più visibile.

È soprattutto il sabato sera che dovrebbero essere intensificati i controlli sulle strade per evitare che persone in stato di ebbrezza rappresentino una minaccia per se stessi e per gli altri.

Sono molti gli aspetti su cui si potrebbe e si dovrebbe intervenire per evitare ulteriori morti. La sicurezza e la salute sono diritti fondamentali del cittadino e rappresentano ambiti prioritari, non soggetti al risparmio. Sono moltissimi i lavoratori e gli studenti che percorrono quotidianamente le strade del Fucino e zone limitrofe: perché mettere a repentaglio le loro vite?

La vita umana è il bene più prezioso e va salvaguardata, a tutti i costi.

Irene Scipioni, Giulia Scipioni ©RIPRODUZIONE RISERVATA