Ragazza deceduta Disposta una perizia per chiarire le cause

Schianto in sella allo scooter, fatale un’emorragia interna La famiglia critica la troppa fretta di far svolgere la gara
SULMONA. Un’emorragia interna provocata dai traumi riportati nella caduta dal motorino avrebbe provocato la morte di Claudia Ottaviani, la giovane sulmonese rimasta vittima dell’incidente avvenuto nelle prime ore di domenica scorsa, lungo il tratto stradale delle Svolte di Popoli. È il primo risultato emerso dall’autopsia eseguita, ieri, nell’ospedale San Salvatore dell’Aquila, dall’anatomopatologo Giuseppe Calvisi. Un risultato che vede concordi sia il perito della Procura che il medico legale nominato dalla famiglia, Ildo Polidoro, per i quali la morte della giovane è sopraggiunta a seguito dell’incidente. La giovane, in sella al suo scooter, avrebbe perso all’improvviso il controllo del mezzo finendo per urtare con violenza il guardrail. Il durissimo impatto tra il petto e l’addome avrebbe provocato una gravissima emorragia interna segnando il destino della giovane.
Resta tuttavia da accertare l’esatta dinamica dell’incidente. Da ambienti investigativi si esclude l’ipotesi dell’auto pirata che, salendo per le Svolte di Popoli per provare il percorso – dove di lì a poco si sarebbe svolta la 53ª Cronoscalata – abbia potuto incrociare lo scooter che scendeva verso Popoli, non essendo stati rilevati segni di frenata sulla strada.
Ma non si esclude che un animale selvatico abbia potuto attraversare la carreggiata provocando una manovra brusca e la conseguente sbandata dello scooter. Un cinghiale – la zona è piena di questi animali – o anche una volpe che d’improvviso si sarebbe trovata davanti allo scooter causando la caduta della giovane. Né si esclude che la sbandata possa essere stata causata da una macchia d’olio lasciata sull’asfalto dalle auto iscritte alla gara durante le prove generali del sabato. Interrogativi che potranno essere chiariti dai risultati della perizia tecnica alla quale sarà sottoposto il motorino posto sotto sequestro dai carabinieri, subito dopo l’incidente mortale.
Ma per i familiari sarebbero ancora molti i lati oscuri della vicenda che vanno chiariti. Non si spiegano, per cominciare, come mai il corpo senza vita della ragazza sia stato subito portato all’ospedale dell’Aquila dichiarando la competenza della Procura aquilana quando il decesso, a detta dei soccorritori, sarebbe avvenuto in ambulanza, durante il trasporto. Il luogo dell’incidente si trova a poche centinaia di metri dal confine dal territorio del Comune di Popoli che, è noto, è sotto la giurisdizione di Pescara. L’ipotesi avanzata dai familiari è che la giovane sia morta sul colpo e che qualcuno abbia “spinto” per affrettare i tempi del trasferimento della salma per rendere possibile lo svolgimento della Cronoscalata, tenutasi proprio su quel tratto di strada, poco dopo il tragico fatto. E poi, il telefonino e il casco che non si trovano.
Secondo i parenti la giovane era molto prudente e non viaggiava mai senza indossare il casco. «Per ora vogliamo solo ricordare Claudia con la celebrazione dei funerali», afferma il legale della famiglia, l’avvocato Alessandro Scelli. La liturgia esequiale è prevista oggi alle 16, nella chiesa di San Filippo Neri in piazza Garibaldi.
Claudio Lattanzio
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