Ranalli-La Civita al ballottaggio ma Di Benedetto lascia il segno

28 Maggio 2013

Il candidato morto in campagna elettorale supera il 20 per cento e si piazza al secondo posto

SULMONA. Lo scrutinio nella notte consegna il ballottaggio tra Peppino Ranalli (Centrosinistra) 3.755 voti pari al 31,72% e Luigi La Civita (Pdl-Giovani Futuro) con 1.516 voti e il 12,81%. Questi i dati relativi a 11.838 schede scrutinate su 15.346 votanti (77%) rispetto a 22.664 aventi diritto. La Civita, comunque, ha avuto un testa a testa con l'altro candidato sindaco del centrodestra, Enea Di Ianni (Fratelli d'Italia-Il popolo di Sulmona) che ha ottenuto 1.299 voti pari all'10,97%. Il dato emerso dalle elezioni, però, è stato falsato dalla morte del candidato sindaco Fulvio Di Benedetto (Sulmona Unita) che, di fatto con 2.536 voti e il 21,42% è arrivato al secondo posto. L'ingegnere è morto improvvisamente il 15 maggio scorso per un infarto e la normativa vigente, in caso di morte di un candidato sindaco in un Comune con più di 15 mila abitanti, non prevede un rinvio del voto. Inoltre, la norma dispone che il candidato deceduto non possa partecipare al ballottaggio e, quindi, in caso di accesso al secondo turno, ceda il posto al terzo classificato.

Nei giorni scorsi, la coalizione Sulmona Unita, prima aveva chiesto un rinvio del voto, richiesta sostenuta anche dai candidati sindaci Enea Di Ianni (Fratelli d'Italia-Il Popolo di Di Ianni), Alessandro Lucci (Sulmona bene in Comune) e Gianluca De Paolis (Movimento 5 Stelle), poi per il mancato rinvio ha annunciato un ricorso alla Corte Costituzionale. E non è escluso che la coalizione agisca in tal senso per chiedere l'invalidazione delle elezioni in città. Le elezioni di quest'anno sono state caratterizzate da un crollo dell'affluenza alle urne. In occasione di queste comunali ha votato il 67,71% degli aventi diritto, nel 2008 era stata registrata un'affluenza del 77,22%. Domenica e ieri sono stati 15.346 cittadini (7.334 uomini e 8.012 donne) su 22.664 elettori che hanno votato. Ieri, poco le 17.30 i primi dati ufficiali sono arrivati in Comune ed è cominciato il viavai di cittadini, candidati e curiosi. Per la prima volta, infatti, è stato allestito un maxi-schermo dove sono stati proiettati i dati.

Dal voto di ieri, è emerso un crollo del Movimento 5 Stelle, che, in occasione delle elezioni politiche aveva conquistato la maggior parte dei consensi, diventando il primo partito della città. De Paolis ha incassato 405 voti (3,42%). Delusione anche per il candidato sindaco Palmiero Susi (Sulmona Abruzzo), ex presidente della Provincia, che in coalizione aveva pezzi da novanta come Filadelfio Manasseri e Luigi Rapone e ha ottenuto 831 voti e il 7,02%. Resta con l'amaro in bocca anche l'ex amministrazione comunale, confluita nella coalizione di Di Ianni, il quale ha ottenuto 1.299 voti e l'10,97%. Una situazione che, però, è la conseguenza della spaccatura del Pdl cittadino. Soddisfacente, invece, il risultato raggiunto da Alessandro Lucci (1.179 voti pari al 9,96%), candidato sindaco di Sulmona Bene in Comune che, proprio ieri sera ha annunciato la nascita di Castel di Sangro Bene in Comune. «Sarà un atto di responsabilità», afferma il candidato sindaco La Civita, «aprire alle forze di Sulmona Unita, voglio rimarcare che io accedo al ballottaggio in seguito alla tragica morte di Di Benedetto, perché di fatto sono arrivato terzo. Sarà mia premura ricostituire il centrodestra con la coalizione guidata da Di Ianni, voglio ricucire anche i rapporti con il gruppo di Sulmona Abruzzo guidata da Susi. È necessario aprire un dialogo subito». L'ago della bilancia, quindi, resta la coalizione Sulmona Unita, a sostegno del candidato sindaco Di Benedetto. «È presto per annunciare un apparentamento», afferma Massimo Carugno, segretario regionale del Psi, «è necessario valutare bene i numeri. Non è esclusa la via di un ricorso». La coalizione intende ricorrere alla Corte Costituzionale sollevando la violazione del principio di legittimità. In linea con i pronostici della vigilia, il primo posto di Ranalli. «È un risultato positivo», commenta, «la città ha risposto al cambiamento che abbiamo proposto con il nostro programma».

Chiara Buccini

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