Rapagnà (Mia Casa): Barca intervenga per gli alloggi Ater

15 Agosto 2012

L’AQUILA. «Nonostante la gravità della situazione “di fatto” e l’urgenza degli interventi necessari, sorge il sospetto che ci si sia “arresi” di fronte alle difficoltà e che non si voglia “né...

L’AQUILA. «Nonostante la gravità della situazione “di fatto” e l’urgenza degli interventi necessari, sorge il sospetto che ci si sia “arresi” di fronte alle difficoltà e che non si voglia “né ricostruire e né riqualificare” la maggior parte degli alloggi di edilizia residenziale pubblica». Lo sostiene, in una nota, Pio Rapagnà, ex parlamentare e leader del movimento Mia Casa d’Abruzzo.

«Proprio il 15 agosto di 3 anni fa vennero assegnati al vommissario delegato per la ricostruzione 150 milioni di euro per la “riparazione e ricostruzione” dell’Edilizia residenziale pubblica regionale e comunale: in pochi mesi si sarebbe potuto riconsegnare a molte famiglie assegnatari di alloggi Ater e del Comune dell'Aquila un’abitazione stabile e sicura. Il comportamento “indifferente” assunto dal consiglio regionale, non è più giustificabile, e fa pensare che le Istituzioni regionali e gli uomini che le rappresentano non siano, in questa dolorosissima circostanza, all'altezza del compito e della gravità della situazione e che non abbiano la forza “interiore e spirituale” per reagire. A 40 mesi dal terremoto, la massima Istituzione rappresentativa della Regione Abruzzo non dovrebbe “chiedersi” a che punto è effettivamente e concretamente sia la riparazione “leggera” e il consolidamento antisismico degli alloggi classificati A, B e C e sia la ricostruzione “pesante” degli edifici classificati E? Gli alloggi pubblici esistenti all’Aquila e nei Comuni del cratere prima del terremoto erano circa 4.000, mentre soltanto 1.485 alloggi risultano censiti e presi in considerazione dall'Ater dell'Aquila. L'intero patrimonio abitativo pubblico presenta ancora oggi una situazione “drammatica”. Chiediamo al ministro Barca di intervenire».

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