Regionali, allevatori alla riscossa col Movimento 5 Stalle

Non si tratta di un partito o movimento politico, ma di un gruppo di allevatori costituito per lanciare proposte ai candidati alle elezioni regionali abruzzesi del 25 maggio
L’AQUILA. Dopo il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, ecco che nasce, in Abruzzo, il Movimento 5 Stalle. Non si tratta di un partito o movimento politico, ma di un gruppo di allevatori costituito per lanciare due proposte ai candidati alle elezioni regionali abruzzesi del 25 maggio: un «impegno chiaro» attraverso la sottoscrizione di un documento di cinque punti e l'istituzione di un garante per l'attuazione del programma, a tutela dell'impegno preso. Il gruppo è composto dagli allevatori e dalle stalle «che danno valore al nostro territorio, perché sono un presidio a tutela della biodiversità, dell'ambiente, della resistenza delle popolazioni in aree sempre più abbandonate, e che ricevono riconoscimenti internazionali, ma non vengono valorizzate e difese proprio qui, dove ancora queste aziende resistono».
In particolare, il Movimento 5 Stalle chiede «strumenti efficaci per la riconoscibilità dei prodotti delle aziende montane e pastorali»; la revisione di un sistema di controlli e autorizzazioni «bizantino, che ha costretto a chiudere mattatoi e a cessare le attività di molte aziende, promuovendo la semplificazione e l'uniformità delle procedure»; un piano di azioni concrete che «renda possibile l'insediamento di imprese per giovani in cerca di occupazione»; l'istituzione «per legge dell'accorpamento delle aree disponibili, pubbliche e private, attualmente in stato di abbandono, sul modello della "Banca della terra" già esistente in alcune regioni»; il pieno coinvolgimento nella programmazione e in tutti gli interventi delle associazioni volontarie dei portatori di interesse. «Alla firma dei cinque punti del Movimento Cinque Stalle - spiegano i promotori dell'iniziativa - farà seguito l'istituzione di un vero e proprio Garante, figura terza incaricata di vigilare sull'effettiva attuazione del programma: i candidati dovranno indicare puntualmente le misure e i fondi, insomma quanto “vale in soldoni” la politica della montagna per ogni candidato. Una sfida non facile, alla quale i candidati devono sottoporsi per guadagnarsi le sudate Cinque Stalle».
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