Restauri fermi, c’è una denuncia

19 Luglio 2016

Nel mirino i ritardi di un consorzio a Monticchio. Chiamato in causa il Comune

L’AQUILA. Ancora un caso legato alla lentezza della ricostruzione per la cui soluzione è stata investita la Procura dopo una denuncia ai carabinieri presentata dall’interessata, Rosanna Pellegrino.

La denunciante, che con l’esposto ha preso di mira soprattutto il Comune, segnala che il Consorzio 1339 (aggregato edilizio 1532), di cui fa parte per il restauro di alcune abitazioni a Monticchio, risulta ancora lontano dal partire mentre altri sono molto più avanti nelle pratiche. E tutto questo a oltre sette anni dal sisma.

La denuncia poggia anche su una difficoltà obiettiva.

«Gli altri che sono nelle mie condizioni», dice la denunciante, «hanno trovato soluzioni abitative convenienti, mentre io vivo ancora in un Map. E, tra l’altro, mi ci sono voluti 14 mesi per ottenerlo mentre era un mio diritto».

Tra l’altro, per la ristrutturazione dell’abitazione avviata precedentemente al sisma, la Pellegrino sta pagando ancora un mutuo e quei lavori non vennero finiti proprio a causa della catastrofe aquilana. Si tratta, infatti, di un’abitazione costruita decine di anni fa che si intendeva ristrutturare.

«Pochi giorni prima del 6 aprile 2009», commenta, «erano venuti gli operai a montare le porte».

Nella denuncia, che chiama in causa anche il presidente del consorzio che c’era all’epoca dei fatti segnalati, si ipotizza anche un risarcimento dei danni anche «per il ritardo colpevole che la condotta indicata possa procurare all’esatta e tempestiva definizione degli interventi di riparazione previsti e, perciò, al tempestivo rientro nell’abitazione di residenza».

«Mi muovo per mio conto», dice la denunciante, «ma anche per le tante persone che si trovano nella mia stessa situazione in varie zone della città».

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