«Riaprire le sale operatorie»

Il sindaco Floris: Neurochirurgia non può essere chiusa

AVEZZANO. Tre sale operatorie in funzione per un bacino di utenza di 130 mila marsicani. Un dato che raddoppia quando si calcolano anche i potenziali utenti delle province laziali. Il problema delle liste di attesa - con la chiusura degli ospedali di Pescina e Tagliacozzo sono divenute interminabili, sia nei reparti chirurgici che per i servizi di diagnostica - stanno sollevando polemiche. L'opposizione ha chiesto un incontro urgente al sindaco Floris e i sindacati reclamano la riapertura immediata delle sale operatorie.

Una situazione di emergenza sanitaria come mai si era registrata in passato. Tanto che anche i politici di centrodestra (quelli che prima ingoiavano le decisioni di Regione e Governo) si chiedono come sia possibile che, per ridare un po' di utenza all'ospedale dell'Aquila, si arrivi a distruggere la sanità nella Marsica attraverso la chiusura di servizi e reparti.

SOSTIENE LA ASL. Dall'Azienda sanitaria Avezzano-Sulmona-L'Aquila si sottolinea, riguardo alle liste interminabili, che con l'istituzione della Asl unica i pazienti hanno la possibilità di rivolgersi al distretto sanitario o all'ospedale con meno pazienti in attesa. In sostanza, «se ad Avezzano ci sono tempi lunghi da attendere per sottoporsi a un intervento di Chirurgia ci si può spostare a Sulmona o all'Aquila, e viceversa». Il direttore generale della Asl, Giancarlo Silveri, ha istituito nel mese di agosto un gruppo di lavoro per incrementare i turni di lavoro con nuove assunzioni e più interventi chirurgici. I benefici in realtà si vedono poco, tanto che ad Avezzano sono rimaste 3 sale operatorie con sedute di chirurgia limitate a due giorni alla settimana. Ma Silveri evidenzia «la riduzione dei tempi d'attesa per una risonanza magnetica, che passano da un anno del mese di giugno ai 3 mesi attuali».

LISTE D'ATTESA. La polemica investe le lunghe attese per interventi programmati e per diagnostica. Per sottoporsi a un intervento chirurgico bisogna mettersi in coda a una lista di circa 80 pazienti, mentre per un intervento di neurochirurgia l'attesa prevede una lista di oltre 200 persone.

NEUROCHIRURGIA. Ma le numerose richieste, anche da fuori Regione, non hanno bloccato, per ora, l'applicazione del Piano di riordino che per il reparto avezzanese prevede la chiusura. Tra le soluzioni si parla, nelle ultime ore, di un'ipotesi di "prolungamento" del reparto aquilano ad Avezzano, ma non ci sono conferme ufficiali. In Abruzzo c'erano quattro unità di Neurochirurgia, il nuovo Piano ne prevede tre. All'Aquila venivano eseguiti 494 interventi, a Teramo 620 e a Pescara 556. Ad Avezzano erano 447 e nell'ultimo anno 755. Ma dopo il terremoto l'ospedale San Salvatore, dalle utenze già minime, ha bisogno di essere «riapprovvigionato».

I SINDACATI. Secondo i sindacati il problema è legato alla chiusura delle sale operatorie: tre su sei. Da due anni sono in corso i lavori di ristrutturazione e il disservizio ha provocato una drastica riduzione delle sedute operatorie. Si è passati da quattro a due per Chirurgia generale e da due o tre a una, al massimo due per Neurochirurgia. «Le procedure per la riapertura», afferma Antonio Ginnetti, responsabile provinciale Cgil Sanità «devono essere accelerate per evitare gravi disservizi sul territorio».

SOSTIENE IL SINDACO. Per il sindaco Floris «questo tipo di disservizi sono per gli utenti inaccettabili, provocano un disagio sociale difficile da gestire. Per tale motivo credo sia il primo problema da risolvere». Su Neurochirurgia ha affermato che «non importa quale delle sedi, tra l'Aquila e Avezzano, debba avere il primariato, ma una struttura così importante per il nostro territorio non può essere chiusa».

L'OPPOSIZIONE. Una proposta «bipartisan» sul reparto di Neurochirurgia arriva dal Pd, che ha chiesto al sindaco di convocare un incontro con tutte le istituzioni interessate. La richiesta è stata avanzata dal capogruppo del partito Giuseppe Di Pangrazio e dai consiglieri Amatilli, Chicarella e Tinarelli. (p.g.)

© RIPRODUZIONE RISERVATA