Rimossa la scritta simbolo del terremoto

L’immagine “Palazzo del governo” nella città ferita fece il giro del mondo: avviato il restauro prima di essere riposizionata
L’AQUILA. La mattina del 6 aprile del 2009 la foto della scritta spezzata “Palazzo del governo” fece il giro del mondo. Fu il simbolo di una città ferita anche nel luogo da cui doveva partire la macchina della Protezione civile. In realtà quella mattina L’Aquila non aveva nemmeno un prefetto. Alla fine di marzo era andato in pensione Aurelio Cozzani e solo il 6 aprile pomeriggio, a catastrofe avvenuta, fu nominato Franco Gabrielli. Nel palazzo i danni furono notevoli, con crolli diffusi. Davanti a quella scritta si fece fotografare il neo eletto presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, e per giorni divenne l’emblema da una parte del fallimento dello Stato in una “vicenda” che poteva essere gestita meglio – soprattutto nelle settimane precedenti – e dall’altra un luogo da cui far partire la rinascita della città. Dal 2016 sono stati avviati i lavori di ristrutturazione e nei giorni scorsi sono state rimosse le prime impalcature. La scritta “simbolo” non c’è più perché è in restauro e sarà riposizionata appena possibile. Il palazzo della prefettura, raccontano gli storici, è parte dell’antico convento agostiniano della città. Fino al 2009 è stato sede della prefettura ma anche dell’Archivio di Stato (oggi nel nucleo industriale di Bazzano in attesa della nuova sede nell’ex distretto militare a fianco alla basilica di San Bernardino). Anche la sede della prefettura, per quanto se ne sa, non tornerà nello storico edificio. Oggi è lungo il Corso. Dal terremoto del 2009 ci sono stati 5 prefetti: Franco Gabrielli (6 aprile 2009-14 maggio 2010); Giovanna Maria Rita Iurato (26 maggio 2010-5 novembre 2012); Francesco Alecci (5 novembre 2012 -31 ottobre 2016); Giuseppe Linardi (2 gennaio 2017- 21 dicembre 2019), Cinzia Teresa Torraco (21 dicembre 2019-in carica). L’edificio è di proprietà della Provincia. All’interno c’era una piccola collezione d’arte dell’amministrazione provinciale contenente anche due dipinti di Teofilo Patini, Bestie da soma (1881) e Pulsazioni e palpiti (1888), trasferiti dopo il crollo del 2009. Il termine dei lavori è previsto per il 2024.
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