Rissa tra i vicoli, tre persone accoltellate

La zuffa scoppiata non lontano da un bar, anche bottiglie rotte utilizzate come armi. Tensione al pronto soccorso

LUCO DEI MARSI. È stata una notte di terrore, quella vissuta a Luco dei Marsi, dove tre uomini di origine marocchina si sono resi protagonisti di una violenta rissa. La vicenda si è conclusa con una corsa in ospedale dove il pronto soccorso è andato in tilt nella gestione delle code. Si tratta di tre persone, prive di permesso di soggiorno, che hanno litigato per ragioni ancora poco chiare.

Una volta soccorsi, infatti, hanno fatto intendere di non parlare italiano e quindi è stato difficile comprendere le cause della zuffa scoppiata tra i vicoli del centro di Luco, non lontano da un bar, dove presumibilmente i tre avevano consumato alcol.

I tre sono stati trovati riversi a terra e sanguinanti. Probabilmente si sono feriti con le bottiglie rotte, ma non si esclude neppure l’utilizzo di coltelli. Chi con ferite alla testa, chi sul corpo, chi sul volto. Sul posto le ambulanze del 118 con Croce Rossa e Avis di Trasacco. Diverse le pattuglie dei carabinieri che hanno trovato i tre uomini e che li hanno “scortati” fino in ospedale. Erano tutti senza documenti. Dopo le cure, sono stati dimessi con una prognosi che si aggira intorno ai dieci giorni.

Le indagini sono state affidate ai militari di Luco, supportati da quelli di Gioia, Pescina, Ortucchio e dal nucleo radiomobile. Una volta portati in caserma i tre sono stati identificati e denunciati per rissa. Due hanno 38 anni, uno 21.

L’arrivo dei tre uomini in pronto soccorso ha creato disagi e malumori tra le persone già in fila per la visita. Contemporaneamente sono stati portati dalle ambulanze anche un anziano che aveva avuto un ictus e una donna con un’emorragia a una gamba. Due medici in servizio, con quattro infermieri e due operatori socio sanitari. Intorno all’una e mezza, una ventina i codici gialli da gestire, oltre ai rossi e a qualche verde. Qualcuno ha alzato la voce nel piazzale, gridando che il personale era troppo poco per gestire l’emergenza. Nonostante gli sforzi dei medici e del personale sanitario, la fila, infatti, non veniva smaltita e la tensione è così salita alle stelle. Gino Bianchi, responsabile del 118 provinciale, però, rassicura: «Si tratta di un’eccezione», spiega, «la pianta organica di un pronto soccorso, come in qualsiasi altro reparto, viene gestita in base agli ingressi annui. Ad Avezzano due medici sono sufficienti, con due ambulatori attivi. Si tratta di un fatto contingente, si è trattato di un’emergenza straordinaria. Se ci fossero anche cinque medici in pronto soccorso, il laboratorio analisi sarebbe comunque uno, come sarebbe una la radiologia e la fila si sposterebbe lì».

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