San Benedetto, schianto sulla provincialeDenunciato il padre è stato del bimbo morto

28 Marzo 2011

Mentre il paese in lacrime ricorda il piccolo Nello, emergono altri particolari dopo l'incidente. Il padre del bimbo è stato denunciato: hi rifiutato di sottoporsi all'alcoltest dopo l'incidente

SAN BENEDETTO DEI MARSI. È una comunità scossa, disorientata. In paese si percepiscono sentimenti contrastanti: la rabbia per un bambino scomparso in modo assurdo, e il dolore perché il piccolo Aniello Loffredo, che tutti chiamavano Nello, aveva solo 10 anni. È morto in un incidente sulla Marruviana mentre viaggiava in auto con il padre Giuseppe. L'uomo è stato denunciato perché si è rifiutato di sottoporsi all'alcoltest.

LA COMUNITÀ. Davanti alla chiesa di Maria Santissima, prima della messa delle 10, i ragazzini, gli amici di Nello, circondano il parroco don Francesco Iulianella per sapere di più, per chiedere se è proprio tutto vero. Lui rimanda i commenti all'omelia e racconta la storia di «un uccellino che lascia troppo presto il nido e che inizia a volare da solo. Poi resta intrappolato tra le avversità della foresta e della società e non riesce a trovare la strada, fino a quando trova uno sprazzo di luce che lo porta dritto verso il cielo, dove volteggia felice, posandosi sulle spalle di Gesù». Questo ha raccontato don Francesco durante la messa ai bambini commossi. «Non so come sia accaduto l'incidente», afferma il parroco, «e sinceramente per me ha poca rilevanza. Certo è che Aniello era un bambino sensibile, presente nella parrocchia, un angelo che non dimenticheremo mai».

LE TESTIMONIANZE. Anche il primo cittadino di San Benedetto dei Marsi, Paolo Di Cesare, è sconcertato per l'accaduto. «Conoscevo bene Nello», racconta, «lo vedevo spesso giocare a pallone in piazza con i suoi amici. Questa è una tragedia che segna profondamente tutta la nostra comunità, che si stringe intorno alla famiglia del bambino». Nei giardini pubblici della Villa, in pieno centro, gli amici e i compagni di scuola della piccola vittima consolano il cuginetto in lacrime, guardano le foto di Nello sui cellulari, quando in classe scherzavano e si divertivano. Ricordano il loro compagno che non c'è più descrivendolo come un bambino gioioso e buono. Le maestre non se la sentono di parlare, ancora scosse preferiscono tenere nel cuore i loro sentimenti. Il bimbo morto nell'incidente frequentava la quinta elementare.

IL SALVATAGGIO. Le indagini dei carabinieri sull'incidente mortale di sabato sera continuano al fine di ricostruire in dettaglio l'accaduto e accertare eventuali responsabilità. Il padre del bambino, Giuseppe Aniello, è stato denunciato dai carabinieri perché si è rifiutato di sottoporsi all'alcoltest. Intanto, dalla tragedia emergono anche altre storie che toccano il cuore. Come quella del camionista dell'Est Europa che si è gettato nel canale per salvare i passeggeri dell'auto finita in acqua. Mentre padre e figlio viaggiavano sulla Opel Calibra, e sembra stessero tornando a casa per cena, dall'altra direzione proveniva l'Alfa 156 station wagon sulla quale c'erano un uomo e una donna del posto. A estrarre la donna, un'insegnate, mentre la macchina veniva risucchiata dall'acqua del canale, un autotrasportatore arrivato sul posto qualche istante dopo l'incidente. Non ci ha pensato su due volte e, dopo avere afferrato una chiave inglese dal suo camion, si è tuffato per rompere il vetro dell'auto e mettere in salvo la donna. Un gesto che ha impedito alla tragedia di essere ancora più pesante.

ALTRE INDAGINI. Questa mattina, all'obitorio di Avezzano, su disposizione della magistratura di Avezzano, saranno eseguiti degli accertamenti. Subito dopo la salma del piccolo sarà restituita ai genitori e sarà allestita la camera ardente. La data dei funerali non è stata ancora stabilita, ma la cerimonia potrebbe tenersi domani alle 16 nella parrocchia Maria Santissima di San Benedetto.

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