Saviano: barriere e bilance alla cultura sviliscono L'Aquila
Lo scrittore interviene sulla polemica a distanza con il sindaco Biondi. Renzi twitta contro le censure e Zerocalcare rilancia: "I piagnoni vittimisti lasciamoli fa ai nazisti"
L’AQUILA. Saviano, Renzi, Zerocalcare. L'organizzazione del Festival degli Incontri all'Aquila e la lista dei partecipanti continua a suscitare reazioni e interventi su scala nazionale.
“Avevo un anno quando la Campania fu colpita dal terremoto. Interi paesi distrutti, comunità e famiglie spezzate. Dopo ogni terremoto, la priorità è ricostruire le case e fare in modo che chi ha perso familiari e lavoro, chi ha perso la propria quotidianità abbia di nuovo una vita degna di questo nome". Con un post sulla sua pagina Facebook, Roberto Saviano, dice la sua sulle polemiche che lo hanno direttamente investito dopo l'invito, rivoltogli dalla curatice Barbagallo, di partecipare alla rassegna aquilana. "Questa mia riflessione si potrebbe anche chiudere qui", scrive Saviano, "ma una comunità è tale se condivide anche momenti di incontro, se si creano contesti che rendono centrali i luoghi della sofferenza, perché la sofferenza diventi di tutti. Gli aquilani meritano che la loro sofferenza sia ancora, dopo dieci anni, condivisa da tutti gli italiani e questo è possibile solo se L'Aquila torna a essere quello che è sempre stata: un luogo di cultura e di dibattito, aperto a tutti e che tutti accoglie. Non voglio entrare in polemica con il sindaco dell'Aquila che non gradisce la mia presenza a un festival in città, ma una cosa sento di doverla dire. A L'Aquila, prima del terremoto, c'era più di uno studente ogni tre abitanti. È una città che ha costruito la sua identità sulla cultura dalla cultura deve ripartire per recuperarla. Mettere frontiere, paletti, bilance alla cultura significa svilire L'Aquila e il suo spirito accogliente. Significa impedire che L'Aquila sia centrale, torni centrale, in un Paese come il nostro che troppo spesso dimentica le tragedie”.
“Sono stato criticato molto da @robertosaviano”, twitta Matteo Renzi, “ma la censura che contro di lui e contro @zerocalcare è arrivata dal sindaco dell’Aquila mi spinge a reagire. Il sindaco dell’Aquila prima o poi dovrà capire che la cultura non ammette censure”.
Michele Rech, alias Zerocalcare, “visto il drammatico precipitare degli avvenimenti”, puntualizza sulla pagina facebook che: “1) io comunque all’Aquila ci andavo gratis, quindi risparmio la benzina e il casello. 2) vi ringrazio per la solidarietà e tutte le belle parole importanti sulla censura ma i piagnoni vittimisti lasciamoli fa ai nazisti che ormai sono specializzati. Io sto bene, magno vitamine, non c’ho il daspo dall’Abruzzo e i miei account facebook e instagram stanno benissimo. 3) se volete dare sostegno a qualcuno datelo al festival e alla direttrice Barbagallo che si sta accollando tutto senza accettare pezze imbarazzanti. Ciao rebibbia è bellissima”.
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