Scanno, pesci intrappolati in pozze d'acquaOperazione salvataggio dei pescatori sportivi

Le acque del lago di Scanno si ritirano dopo l'ultima esondazione e lucci, carpe, persici, tinche, scardole restano intrappolati in pozze d'acqua. I pescatori si mobilitano

SCANNO. Lucci, carpe, persici, tinche, scardole intrappolati in pozze d'acqua e salvati dai volontari. Sono circa 150 i pesci salvati da morte sicura da un gruppo di pescatori sportivi che, indossati gli appositi stivali e attrezzatura alla mano, sono scesi in acqua per prelevare i pesci dalle pozze e liberarli, poi, nel lago.

Il singolare episodio si è verificato in seguito al ritiro delle acque del lago di Scanno, dopo l'ultima esondazione. Un fenomeno che avviene ciclicamente nell'area del suo emissario, quando, al cessare delle piogge, le acque si ritirano e si formano delle pozze d'acqua in cui i pesci trovano naturalmente riparo. E qui si riproducono.

Con il trascorrere del tempo però gli invasi d'acqua tendono ad asciugarsi e i pesci - anche di specie protetta - sono condannati a morire o a finire preda dei bracconieri. I volontari sono stati coordinati dal responsabile dello StudioGeta (Gestione ecosostenibile e tutela ambientale) di Pescara, Giuseppe Simone Milillo, nell'ambito del progetto nazionale Getapesca.

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