Seconde case, tutto fermo

Viaggio nei paesi del cratere invasi dalle macerie.

L’AQUILA. L’ultima ordinanza di Berlusconi in ordine di tempo, quella sulla ricostruzione, non chiarisce nulla su centri storici e seconde case. I paesi del cratere sono ancora invasi dalle macerie e chi risiede fuori «tartassa» i sindaci su tempi, modalità e fondi a disposizione per ristrutturare le cosiddette abitazioni «non principali». I piccoli Comuni sono allo stremo, senza soldi né personale.

LE SECONDE CASE. I centri ricadenti all’interno del cratere sono pieni di seconde case. Si tratta di abitazioni non principali che, comunque, rappresentano un volàno importante per l’economia dei piccoli paesi colpiti dal terremoto. Sono abitazioni grazie alle quali, d’estate, in tempi normali, si triplicano le presenze di turisti in determinate zone dell’Aquilano. La mancanza di certezze sulla disponibilità dei fondi, l’incertezza sui tempi e modi della ricostruzione nei centri storici, le difficoltà di carattere burocratico, la mancata rimozione delle macerie rischiano di paralizzare la ricostruzione dei centri dell’entroterra. L’allarme lanciato dal sindaco di Fagnano Alto Mauro Fattore («La pianificazione dev’essere rapidissima, altrimenti i nostri paesi non li rivedremo più») viene condiviso anche dagli altri amministratori del comprensorio. I problemi dei piccoli Comuni, a quasi otto mesi dal devastante terremoto del 6 aprile, sono in gran parte irrisolti. Macerie da spostare, moduli abitativi in ritardo, scarsità di fondi e di personale.

SCUOLA IN TENDA. A Montereale ci sono ancora bambini che vanno a scuola in tenda. Si tratta dei circa 90 alunni della scuola media di Montereale e Capitignano che fanno lezione in località Madonna in Panthanis, una zona particolarmente umida e fredda della vallata. Il modulo a uso scolastico provvisorio in via di realizzazione in una zona panoramica al centro del paese sarà pronto soltanto a metà dicembre. I lavori sono partiti in ritardo e la buona lena avuta dagli operai, anche grazie alle condizioni del tempo, non è bastata ad accelerare i tempi di consegna. In queste ore si sta valutando quando e come farvi entrare gli alunni. Non si esclude che l’ingresso possa avvenire dopo Natale. Nella frazione di Marana la scuola dell’infanzia e le elementari hanno ripreso l’attività nello stabile ristrutturato dal provveditorato alle Opere pubbliche. A Cesaproba sono attive scuola dell’infanzia ed elementari. Una scuola dell’infanzia funziona anche a Montereale. Il sindaco Lucia Pandolfi assicura: «Nessun problema di assenteismo né per gli alunni né per i docenti».

LE DISCARICHE. A Barisciano il sindaco ha messo a disposizione la discarica per ospitare le macerie. Provincia e Regione hanno dato l’annuncio con toni entusiastici, ma il Comune ancora non ha dato una risposta definitiva. Intanto, ogni due giorni l’elicottero della Finanza sorvola tutto il territorio ricadente all’interno del cratere sismico. Si va a caccia di discariche abusive, come testimoniano le convocazioni in Procura a carico di due sindaci, Silvano Cappelli di San Demetrio ne’ Vestini e Pierluigi Biondi di Villa Sant’Angelo, che sabato prossimo inaugura il nuovo villaggio. Sui sindaci, umanamente impossibilitati a controllare tutto il territorio da possibili scarichi abusivi di materiale derivante dal sisma, incombe anche il rischio di una denuncia.

«REGOLE CERTE». Biondi, esponente del Pdl, giovane sindaco in trincea dal 6 aprile, non lesina critiche al governo e al «sistema» sulla delicata fase della ricostruzione. «Servono», dice, «regole certe e serve, soprattutto, che le risorse lo siano altrettanto. Occorre anche la massima trasparenza. Noi sindaci dobbiamo essere messi nelle condizioni di sapere quali sono le nostre responsabilità e i nostri doveri nella fase della ricostruzione, alla luce del quadro disegnato dalla nuova ordinanza. Io, a titolo personale, sono pronto ad assumerle tutte su di me. Tuttavia, ci devono dire cosa vogliono fare dei piccoli Comuni, a cominciare dalla situazione degli enti pubblici soprattutto in termini di personale. L’Aquila, ad esempio, ha potuto fare 84 contratti co.co.co. Tra un po’ a molti di noi, che non facciamo i sindaci di professione, scadrà pure l’aspettativa e in molti torneremo al nostro lavoro.

Ci sono le scadenze dell’ordinanza da rispettare. Bisogna avere le necessarie disponibilità sia in termini economici sia di risorse umane. Al Comune di Villa Sant’Angelo ci sono tre dipendenti. Le altre forze sono tutte a scavalco, stiamo operando in condizioni di grande emergenza. Eppure siamo a quasi otto mesi dal terremoto. Non possiamo, in queste condizioni, amministrare le pratiche del terremoto, le domande per le case A,B,C ed E, i puntellamenti e le demolizioni, poi le rimozioni delle macerie, che si aggiungono alla gestione di tutti i servizi ordinari. C’è bisogno, urgente, di condizioni che rendano lo sforzo accessibile soprattutto sul piano delle risorse. È vero che dobbiamo spendere e rendicontare in tempi brevi, ma, allo stesso modo, ci devono dare le risorse per farci rendicontare. Molti di noi stanno lavorando con gli anticipi di cassa che però non valgono in eterno. È stato rinviato al 31 dicembre l’assestamento generale di bilancio, ma poi ci troveremo in sofferenza.

Un altro problema è quello dei tempi. I lavori si devono fare con urgenza, le ditte devono operare e al Comune è richiesta anche la velocità nell’erogazione delle risorse. Non è una cosa facile, per nessuno, ma ci dev’essere, alla base, uno sforzo comune. Ad esempio, il Dipartimento potrebbe anticipare delle somme che i sindaci possano essere in grado, di volta in volta, di rendicontare, con controlli costanti. Siamo soggetti attuatori, sì, ma dobbiamo avere gli strumenti necessari per lavorare bene. Governance è esprimere anche le nostre necessità. Siamo pronti a fare la nostra parte. A Villa già abbiamo presentato un primo rapporto. Quando potremo mettere le mani alle macerie avremo già il paese suddiviso in comparti. Stiamo facendo un gran lavoro. Sabato inauguriamo il villaggio. Ma la vera partita ce la giochiamo sui centri storici e sulle piccole attività commerciali».