L’Aquila

Funivia del Gran Sasso, ci siamo: riapertura tra l’8 e il 9 agosto

4 Agosto 2025

La cabina è tornata in movimento per le prove di esercizio dopo la sostituzione delle quattro funi. Luigi Faccia: «Comune impeccabile, come accade sulle Alpi». Tunnel e ostello: manca solo l’ultimo ok

L’AQUILA. Ci siamo. Se la burocrazia non opporrà ulteriori freni o ostacoli, la funivia del Gran Sasso potrà tornare a camminare sui nuovi cavi già a partire dal prossimo 8 agosto, al massimo il 10, salvando così una parte fondamentale della stagione estiva e concedendo agli operatori una boccata d’ossigeno provvidenziale nel periodo di massimo afflusso turistico.

I lavori di manutenzione straordinaria sono ormai terminati, è in corso la fase delle verifiche e quella, sempre delicata, della firma di tutte le autorizzazioni necessarie. La burocrazia non fa mai mancare sorprese e allora si è scoperto, tra le altre cose, un dato curioso: per far ripartire la funivia c’è bisogno di una certificazione anche del Coreneva, il comitato regionale che si occupa della prevenzione delle valanghe. Che dovrà concedere una autorizzazione temporanea anche per il periodo estivo prima di quella definitiva per l’inverno.

La documentazione è stata già presentata, ma necessita di ulteriori integrazioni. A testimonianza che nulla, con i documenti, è mai scontato. Per il resto sono in corso le prove di esercizio: la cabina è tornata a muoversi da qualche giorno sulle quattro funi nuove di zecca che sono state sostituite dalla ditta svizzera Fatzer, una delle due nel mondo che si occupa di lavori di questo genere. Anche le prove magneto- induttive sono state portate a termine, i risultati erano attesi per ieri sera. Tutta la mole di documentazione è stata trasferita all’Ansfisa (Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture Stradali e Autostradali) e alla Regione per le autorizzazioni finali.

Il Comune, come detto, punta a terminare tutto per l’8 agosto. Il lavoro, dell’importo di 4 milioni, è stato aggiudicato alla ditta italiana Graffer, pioniera nella progettazione e costruzione di impianti di risalita in Italia, che ha poi dato il subappalto agli svizzeri. Operazione portata a termine in tempi record, come sottolinea Luigi Faccia, consigliere comunale delegato ai temi della montagna: «Credo sia la prima volta che il Comune dell’Aquila risponde all’altezza di uno alpino, allo stesso modo di come avrebbero fatto Merano o Bolzano. C’è stata una gestione ineccepibile, dalla messa a disposizione dei fondi fino alla partenza dei lavori». Il ritorno in esercizio della cabina consentirà anche di attutire quello che fino adesso è un calo fisiologico delle presenze.

L’altra novità importante riguarda il tunnel di collegamento tra la funivia e l’albergo e la riqualificazione dell’ostello: manca solo la Valutazione di incidenza ambientale (Vinca) da parte della Regione prima di poter far partire i lavori. Da un mesetto sono ripresi anche gli interventi sull’albergo di Campo Imperatore: sono in corso quelli sulla parte esterna e sul tetto. Poi si passerà agli interni ma a quanto sembra bisognerà reperire ulteriori somme rispetto ai 3,5 milioni disponibili.

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