Sentenza Grandi Rischi da Gabrielli altre bordate

Il capo della Protezione civile in città per la firma del protocollo d’intesa con Enel «Trasmesso un messaggio devastante, il problema è la vulnerabilità degli edifici»

L’AQUILA. Enel e Protezione civile uniscono le forze per la prevenzione e la gestione delle emergenze. Questo il senso del protocollo d’intesa firmato ieri all’Aquila, la città simbolo dell’emergenza legata a catastrofi naturali, dal capo della Protezione civile Franco Gabrielli e dall’amministratore delegato di Enel Francesco Starace. Il tutto è andato in scena al Centro di addestramento operativo dell’Enel, alla presenza – tra gli altri – del sindaco Massimo Cialente, del sottosegretario Giovanni Legnini e del neo-presidente della Regione Luciano D’Alfonso. L’accordo, che avrà una durata di due anni, mira a rafforzare i rapporti di cooperazione tra Enel e Protezione civile e a definire piani di emergenza specifici per ogni tipo di rischio con impatto sul servizio elettrico. Una scelta, quella di firmare l’intesa all’Aquila, non casuale. «I dipendenti in servizio all’Aquila», ha ricordato nel suo intervento Starace, «hanno ricevuto l’attestato di benemerenza di prima classe dalla Protezione civile per l’impegno profuso nel portare soccorso alle popolazioni colpite dal terremoto, consentendo nel più breve tempo possibile il ripristino del servizio elettrico, necessario alla ripresa delle varie attività cittadine. Un’ulteriore riprova di come solo un perfetto coordinamento tra operatori di pubblico servizio e Protezione civile può assicurare la risposta più celere nel risolvere le criticità, a tutela degli interessi fondamentali di tutti i cittadini».

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Gabrielli, secondo cui «l’accordo sancisce la centralità della tutela dei cittadini nell’azione del sistema di Protezione civile. L’obiettivo è quello della definizione degli interventi e della struttura organizzativa necessari per fronteggiare al meglio delle possibilità gli eventi calamitosi sull’intero territorio nazionale». Il sindaco Cialente ha ricordato il grande lavoro svolto dall’Enel, dal terremoto a oggi. Poi, approfittando della presenza di Gabrielli, D’Alfonso e Legnini, è tornato a chiedere risorse per attuare il piano comunale di Protezione civile. D’Alfonso «presidente eletto ma non ancora proclamato», come lui si è definito, ha ricordato «che il disastro è affare dello Stato e non dei singoli e che lo Stato deve organizzarsi soprattutto per quel che riguarda la prevenzione, anche attraverso la predisposizione di un Piano regolatore del sottosuolo».

La firma del protocollo d’intesa (i referenti sono Fabrizio Curcio per Protezione civile e Franco Gizzi per l’Enel) è stata l’occasione per parlare anche dell’Aquila smart city. Un progetto da 16 milioni «per fare dell’Aquila, città devastata dal terremoto la prima vera smart city italiana», ha detto Legnini, aggiungendo poi con un po’ di ironia: «È la prima volta che Cialente non dice di sentirsi solo. Sindaco, non sei solo, siamo in tanti qui a lavorare per la ricostruzione».

A margine dell’iniziativa, Gabrielli ha rilanciato la sua opinione in merito alla condanna dei sette componenti della commissione Grandi Rischi. «Una sentenza che dal nostro punto di vista crea problemi. Sto battendomi per far comprendere che il tema della sicurezza sismica passa per l’intervento sulla vulnerabilità degli edifici. Una sentenza che dice che questo problema è ovvio quanto inutile è, per me, un messaggio devastante. Rispetto le sentenze il che, però, non ci esime dal commentarle. E rispetto dal profondo del cuore la posizione dei familiari, ma il loro dolore non sarà lenito certamente da una sentenza».

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