Paganica, l’uomo ha tenuto per dodici ore sotto scacco le forze dell’ordine. Poi il blitz e l’arresto

Sequestra i tre figli, i Nocs li liberano

La richiesta: voglio 400mila euro che mia moglie ha perso al gioco

L’AQUILA. Ha tenuto sequestrati in casa per quasi 12 ore, i tre figli piccoli e la nonna disabile, pretendendo 400 mila euro dalla moglie. Soldi che la donna, a suo dire, avrebbe perso ai videogiochi. Le trattative per farlo desistere sono naufragate quando sembrava che tutto potesse volgere al meglio. Poi la fine dell’incubo con il blitz dei Nocs, ieri alle 7, che hanno liberato gli ostaggi e arrestato il forsennato per sequestro di persona. In manette è finito un uomo di 40 anni, commerciante, originario del Teramano, ma residente a Paganica, del quale non è possibile rivelare l’identità per la tutela alla riservatezza che spetta ai figli minorenni.

L’ANTEFATTO.
L’uomo era esasperato perchè poco prima la moglie gli aveva chiesto altri cinquemila euro per tamponare un debito con un usuraio ma sembra che la donna li avesse solo prestati a un collega. L’ennesima richiesta, questa, dopo altri ammanchi che stavano rovinandogli le attività aggravando, sempre a suo dire, il dissesto familiare. Le presunte perdite al gioco hanno determinato rapporti difficili tra i coniugi. Le liti spesso sono sfociate in alterchi e anche in maltrattamenti, tanto che qualche giorno fa la donna ha denunciato in questura un episodio di violenza e aveva manifestato l’intenzione di andarsene.

L’ALLARME.
Lunedì sera la misura era colma e alle 19 il marito ha cacciato di casa la moglie che ha avvertito la polizia. All’arrivo degli agenti, anzichè lasciare liberi i bambini, l’uomo ha dato in escandescenze sbarrando la porta e pretendendo la restituzione del denaro: doveva essergli consegnato facendo passare le banconote sotto alla porta dell’appartamento. A nulla sono valsi gli interventi di mediazione. Verso mezzanotte è stato chiamato anche uno psicologo, ma neppure la sua opera è servita a qualcosa. Addirittura, l’uomo ogni tanto si è affacciato alla finestra intimorendo gli agenti. «Ci ha gettato piatti, pentole, e varie suppellettili» hanno raccontato i responsabili della squadra mobile e volante, Salvatore Gava e Paolo Pitzalis.

LA BUGIA.
«Quando abbiamo capito che al centro della sua protesta non c’era l’affidamento dei figli ma i soldi», hanno raccontato gli agenti, «abbiamo provato a dirgli che la somma si poteva recuperare ricorrendo al fondo antiusura, anche se l’usura qui non c’èntra». Ma lo stratagemma non è servito.

CAMBIA STRATEGIA.
A quel punto si è finto di smobilitare nel senso che le forze dell’ordine e i vigili del fuoco si sono allontanati e l’uomo sembrava calmarsi. Al punto che ha detto di andare a riposare con i piccoli. Dopo un paio di ore, però, è tornato su tutte le furie dopo una telefonata con la moglie che ha complicato i rapporti. L’uomo, come ha detto il capo della squadra mobile, non ha mai minacciato di far male agli ostaggi, ma di comune accordo con il questore e il magistrato, vista l’inutilità delle trattative, si è scelta la soluzione più rapida.

I NOCS.
Sono arrivati i venti e hanno preso d’assalto la casa: in tre hanno sfondato la porta e altri 4 sono entrati dalla finestra. Nel giro di pochi secondi hanno bloccato l’uomo nonostante il suo passato di ex pugile. Sani e salvi gli ostaggi. I piccoli, in particolare, non sono apparsi scossi e sono andati pure a scuola. Secondo gli agenti sono abituati alle scenate. Oggi o domani convalida e interrogatorio.

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