Smantellato l’amianto che minaccia l’asilo

Tagliacozzo, bonifica entro venerdì: residenti invitati a tenere chiuse porte e finestre dalle 7 alle 17

TAGLIACOZZO. Tagliacozzo può tirare finalmente un sospiro di sollievo. Ieri è iniziata la rimozione dell’eternit dai capannoni industriali in disuso. Una bomba ecologica che fortunatamente viene disinnescata. Dall’eternit, deteriorato, si sarebbero potute sprigionare particelle di amianto, che, trasportate dal vento, avrebbero messo in serio pericolo la salute dei cittadini. Pericolo che con la bonifica dell’area viene scongiurato. Ma ce n’è voluto. A sollevare il problema, a luglio del 2015, è stato un gruppo di cittadini, che, preoccupati, hanno promosso una raccolta di firme per sollecitare il Comune a intervenire. In municipio però nessuno si è mosso. Una delegazione dei promotori della petizione, guidata da Silvia Federici, si è recata allora dal prefetto, che si è impegnato a intervenire sull’allora sindaco di Tagliacozzo, Maurizio Di Marco Testa, affinché prendesse provvedimenti. Ma di fatto non è accaduto nulla. Fino a gennaio, quando il Comune ha deciso di trasferire i bambini della scuola materna, un centinaio, dall’edificio di via Cappadocia all’ex pretura, che sorge proprio di fronte ai capannoni. Una decisione, che in mancanza di un certificato della autorità sanitarie che escludesse la presenza di amianto, ha creato viva apprensione tra i genitori. A quel punto la situazione è cambiata. C’è stato un blitz dei carabinieri e l’intimazione da parte della Asl ai proprietari dei capannoni di smantellare entro sei mesi l’eternit. La rimozione dovrebbe essere ultimata entro venerdì. Ai residenti della zona è stato ordinato di tenere chiuse porte e finestre, dalle 7 alle 17. D’ora innanzi l’amianto non incomberà più, come una spada di Damocle, sulla testa dei piccoli che a settembre torneranno all’asilo, né su quella dei tanti ragazzi che ogni giorno frequentano i campi da tennis e lo stadio, che sono a ridosso dei capannoni. (n.m.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA