il blitz

Soldi e sesso per avere la patente: indagati anche in Abruzzo

Operazione della polizia di Frosinone anche in provincia dell'Aquila e Chieti per un giro di corruzione legato all'emissione di patenti: 20 arresti e 135 indagati

L'AQUILA. Quattromila euro per una patente, cui in alcuni casi si aggiungevano favori sessuali, magari per avere uno sconto sulla "tariffa" pattuita dall’organizzazione. La polizia di Frosinone ha scoperto un presunto giro di corruzione che partiva da alcune autoscuole per arrivare fin dentro la motorizzazione civile della città. Nel corso delle indagini, durate oltre sei mesi, 135 persone sono state indagate, tra di esse 20 sono finite in arresto stamane con accuse che vanno dall’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, al falso in atto pubblico, sostituzione di persona, accesso abusivo a sistema informatico pubblico, frode informatica ai danni dello Stato. Tra le persone indagate anche persone residenti all'Aquila e a Chieti che avrebbero pagato per ottenere il permesso di guida.

Il gruppo lavorava allo scopo di far conseguire, revisionare o rinnovare il titolo di guida in cambio di denaro senza sostenere l’esame. Chi si rivolgeva a loro era spesso straniero e non parlavano l’italiano. Sono finiti in carcere l’ingegnere direttore della motorizzazione di Frosinone, un esaminatore, e il titolare di tre autoscuole della provincia cittadina, ritenuto il capo dell’organizzazione.

Altre 17 persone sono state sottoposte agli arresti domiciliari: si tratta di altri tre esaminatori della motorizzazione, tra cui la segretaria dell’ingegnere; tre titolari di altrettante agenzie di scuolaguida; due dipendenti delle autoscuole; cinque tra fratelli e nipoti del presunto capo del gruppo titolari a loro volta di scuole guida nella provincia di Caserta ed altre quattro persone che, secondo chi indaga, ricoprivano il ruolo di procacciatori dei candidati-clienti o di sostituti degli stessi in occasione delle prove di teoria.

Il meccanismo usato dal gruppo era rodato: l’ingegnere della motorizzazione, dietro compenso, assegnava alle prove d’esame uno dei tre esaminatori corrotti che, a sua volta, consentiva ai complici di partecipare all’esame, sostituendosi ai veri candidati, clienti del sodalizio. Secondo gli inquirenti, in alcune occasioni, gli appartenenti al gruppo chiedevano favori sessuali come prezzo aggiuntivo, alle "candidate-clienti" o perfino alle consorti dei clienti uomini.

Ammonterebbe a circa 224mila euro il giro d’affari scoperto dalla polizia, a causa del quale l’autorità giudiziaria ha disposto il sequestro dei conti correnti bancari e postali degli indagati, a cui si aggiunge quello di cinque immobili (tra ville, abitazioni e locali commerciali) cinque autoveicoli e due motocicli, tra cui una Ferrari modello California, immatricolata nel marzo del 2015, pagata oltre 200.000 mila euro, ed una Mercedes acquistata pochi giorni fa per una cifra di quasi 100.000 euro.

La presunta associazione era talmente radicata da riuscire a reperire candidati pronti a pagare in tutta Italia, tanto che i sequestri delle patenti stanno interessando le provincie di Caserta, l’Aquila, Perugia, Roma, Firenze, Napoli, Novara, Bologna, Chieti, Brescia, Como, Verona, Varese, Cagliari, Latina, Lucca, Parma, Grosseto, Milano.