Soldi per entrare nei mega-appalti

Tre persone nei guai: mediatore millantava credito con Cialente e Legnini per assegnare i sottoservizi ai teramani Polisini

L’AQUILA. Quell’uomo con la vestaglia di seta che apre ai carabinieri la porta della sua antica casa del centro storico di Chieti per la perquisizione è capace di farsi dare centocinquemila euro, fatturati, per servizi di ingegneria «in realtà mai resi». Un compenso per una non meglio identificata attività di mediazione, portata avanti attraverso una serie di millanterie che tirano dentro – ma che sono da considerarsi estranei all’inchiesta – nomi di politici, tra i quali il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini e il sindaco Massimo Cialente. Big che avrebbero potuto, almeno a sentire il broker in questione, aprire la strada alle imprese dei teramani Maurizio (67 anni) e Andrea Polisini (39, nella foto) di Montorio al Vomano, per entrare nell’appalto degli appalti, la rete dei sottoservizi del centro storico dell’Aquila, e in altre commesse legate alla ricostruzione. Tra cui quelle del colosso delle costruzioni Edimo, estraneo all’indagine.

Il “grande architetto” ad aver messo in piedi tutto questo è in realtà un ingegnere di Chieti. Si tratta di Francesco Maria De Deo, di 49 anni, indagato per millantato credito e per aver violato la legge sui reati tributari emettendo fatture per operazioni inesistenti. I due Polisini, invece, sono accusati di aver pagato 105mila euro (registrando elementi passivi fittizi giustificati con 27 fatture per operazioni inesistenti emesse in loro favore da De Deo) attraverso le società Edilcostruzioni group e Tecno Appalti.

La Procura (pm titolare dell’inchiesta Antonietta Picardi, indagini condotte dai carabinieri del Noe) ha chiuso le indagini preliminari e si appresta a chiedere il processo una volta trascorso il termine di 20 giorni che dà alle difese la possibilità di produrre documenti e agli indagati di farsi interrogare. Si tratta di una costola dell’indagine Redde Rationem sui puntellamenti che portò ad alcuni arresti con il coinvolgimento dell’ex assessore di centrodestra Pierluigi Tancredi oltre ai Polisini.

I sottoservizi, in corso di realizzazione, interessavano agli imprenditori in quanto l’impresa aquilana Taddei (gruppo Edimo) faceva parte dell’associazione temporanea d’impresa, con la ravennate Acmar e l’Edilfrair, aggiudicataria del primo lotto. Ottomila dei 105mila euro sarebbero dovuti servire per mediare il subentro negli appalti affidati all’Edimo spa e ad altre aziende dello stesso gruppo imprenditoriale. E anche per garantire “copertura politica” per gli appalti all’Aquila e nei centri del cratere sismico. Il sindaco Cialente, saputo che qualcuno ha speso il suo nome, ha commentato: «Non li conosco. Non associo le facce ai loro nomi. Faccio muovere l’avvocatura comunale. Partiranno le querele».

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