Sono 2.500 i cittadini che vivono in povertà

Giorgi (Movimento celestiniano): dopo il sisma i fondi per aiutarli sono diminuiti Il Centro di prima accoglienza ospita 150 stranieri tra i quali dieci bambini

L’AQUILA. Antonio è invalido, la moglie è scomparsa in giovane età, suo figlio è disabile e vive della sua pensione di invalidità. Luigi, aquilano, ha dovuto chiudere il negozio in centro dal 2009, l’edificio è ancora inagibile, non ha i soldi per affittare o comprare un altro stabile ed è costretto a chiedere da mangiare. Simone è minorenne, figlio di una famiglia cittadina, ma non sa dove trovare un pasto caldo. «I poveri non sono solo stranieri. Ci sono 2500 aquilani in situazione di assoluta povertà, secondo i dati del Comune. Dopo il terremoto i finanziamenti da parte degli enti sono diminuiti, ma le situazioni di difficoltà sono notevolmente aumentate. Abbiamo avuto un ritardo di mesi anche sui fondi che vengono erogati dalla prefettura». A fare il punto della situazione il coordinatore del Movimento celestiniano Paolo Giorgi. «Spesso si pensa che la difficoltà sia solo una condizione degli stranieri», dice. «Così non è». Sono almeno una sessantina gli aquilani che ogni giorno pranzano e cenano alla mensa di Celestino, tanti quanti gli stranieri. Il Movimento, da oltre sette anni accreditato dalla prefettura come Centro di prima accoglienza per gli immigrati, accoglie 150 ospiti: 100 uomini, 40 donne (tra cui tre in attesa e due neo mamme) e 10 bambini. A loro fornisce non solo vitto, alloggio, ma anche vestiario, assistenza sanitaria, orientamento sociale e legale, mediazione linguistica e culturale, inserimento scolastico, orientamento al mondo del lavoro. «I migranti arrivano in città dopo essere sbarcati sulle coste italiane e aver trascorso qualche giorno nelle strutture Cara (Centri di accoglienza per richiedenti asilo)» spiegano i rappresentanti del Centro. «Per ogni ospite il Movimento riceve dal governo attraverso le prefetture locali 32 euro per i servizi». Al migrante resta, per le personali esigenze quotidiane, la somma di euro 2,50, il cosiddetto pocket money. All’interno del centro opera anche la Fraterna Tau, che si basa sull’aiuto volontario e assiste 253 nuclei familiari di cui 101 italiani e 152 stranieri, distribuisce 30 pasti giornalieri da asporto, 200 in sede. Inoltre, offre una decina di docce al giorno alle persone senza fissa dimora, 500 chili di cibo al mese provenienti dal Banco alimentare, 30.000 euro circa in medicinali, prodotti per neonati e pagamenti di utenze. Da poco, inoltre, è stato riattivato lo Sportello di consulenza legale gratuita. Lo sportello (a cui è possibile accedere anche attraverso la mail legale@movimentocelestiniano.it) è aperto il venerdì dalle 14 alle 17 nella sede del Movimento in via Paolucci. Alla conferenza stampa in cui sono stati diffusi i dati hanno partecipato Quirino Salomone, padre spirituale del Movimento Celestiniano, la presidente Alessandra Giorgi, il responsabile della mensa di Celestino Paolo Giorgi e Floro Panti, del Centro studi celestiniani. (m.c.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA