Sottoservizi in centro Spuntano nuovi reperti?

La Soprintendenza: oltre alle murature in via Sallustio potrebbe esserci altro La Vittorini: dobbiamo concordare le procedure più idonee con la ditta incaricata

L’AQUILA. I lavori per la realizzazione del tunnel intelligente, che conterrà i nuovi sottoservizi del centro storico, sembrano riservare non poche sorprese. Dopo il ritrovamento, a fine giugno, di due murature su via Sallustio, adesso a richiamare l’attenzione della Soprintendenza è lo scavo a via Roio, una delle arterie di piazza Duomo, nelle immediate vicinanze della principale chiesa della città.

In giornata, infatti, è previsto un sopralluogo dei tecnici della Soprintendenza unica per il cratere, diretta da Alessandra Vittorini, proprio sullo scavo. «Dobbiamo verificare lo stato del contesto in cui stiamo operando e concordare le procedure più idonee con la ditta che si sta occupando degli scavi», spiega la sprintendente, al termine di una riunione tecnica sulla questione. «Si tratta di una zona da monitorare con attenzione, su cui poggiano fondazioni di palazzi storici e locali ipogei».

Non si può escludere dunque che proprio nella zona emergano importanti evidenze archeologiche e architettoniche. Intanto, almeno per il momento, le indagini archeologiche nella zona di via Sallustio sono ferme. Da un paio di settimane lo scavo per la realizzazione della maestosa opera si è spostato di qualche metro (all’altezza dell’incrocio con via Patini), a seguito del rinvenimento sotto il calpestio di due muri che si appoggiano l’uno all’altro, divisi solo da una intercapedine. «Certo non appartengono all’epoca romana», spiega l’archeologa che si è occupata del ritrovamento, Claudia Micari, «ma senz’altro sono testimonianze della città prima degli anni ’30, quando via Sallustio fu praticamente rasa al suolo per essere ampliata e migliorata».

Gli archeologi ancora non sanno dare una datazione certa alle murature rinvenute anche perché lo spazio indagato è molto limitato e sconvolto dagli interventi fognari che si sono succeduti negli ultimi 40 anni. «Le tecniche murarie sono rimaste le stesse per lunghi periodi», continua Micari, «e per questo datare il rinvenimento non è ancora possibile».

La paura di molti è che i ritrovamenti archeologici nel sottosuolo della città possano bloccare i lavori per la realizzazione del tunnel intelligente che raggrupperà le reti idrica, elettrica, fognaria e Internet. La galleria dovrà essere ispezionabile e pertanto all’interno dovrà poterci camminare comodamente una persona. Il tunnel attraverserà tutto il centro, ancora in gran parte da ricostruire.

Per il momento, comunque, le opere vanno avanti anche a dispetto dell’inchiesta giudiziaria con 7 indagati sulla gara di appalto per la scelta della ditta che deve realizzarli.

Michela Corridore

©RIPRODUZIONE RISERVATA