Sottoservizi, l’ira di Frattale «Nessun danno ai palazzi»

Dura replica del coordinatore delle imprese alle accuse del Movimento 5 Stelle «Dichiarazioni confuse e prive di riscontro fatte solo per attirare i riflettori»

L’AQUILA. «Rilasciate dichiarazioni confuse e strumentali in quanto prive di qualunque riscontro fattuale, meramente demagogiche e diffamatorie».

Il coordinatore delle imprese impegnate nei lavori di rifacimento dei sottoservizi, Gianni Frattale, replica all’avvocato Fausto Corti, che insieme all’architetto Antonio Perrotti e alla senatrice del movimento 5 Stelle Enza Blundo, ha denunciato che gli scavi per la messa a dimora del “tunnel intelligente” «sono stati realizzati in parte senza i casseri, paratie blindate che avrebbero dovuto difendere le fondazioni dei palazzi nel centro storico, previsti dal progetto».

«In primo luogo, è di estrema gravità e foriero di ovvie responsabilità anche penali», dice l’imprenditore, «l’addebito di pretesa gestione “omertosa” dell’esecuzione delle opere. Travalicando ogni regola possibile, giuridica in primis, ma anche di mero buonsenso, l’avvocato Corti impiega detta aggettivazione – che ha ovviamente ingenerato nell’opinione pubblica l’infondato dubbio di illiceità diffuse, ma non meglio specificate, nell’esecuzione delle opere – senza alcun dato dimostrativo e al malcelato scopo di attirare i riflettori su di sé, quale partecipante alla corsa per la candidatura a sindaco dell’Aquila».

«Come sa chiunque, l’impresa esecutrice dei lavori, e a maggior ragione nel caso dei sottoservizi», aggiunge Frattale, «è oggetto di un severo e costante monitoraggio da parte della direzione dei lavori e dei responsabili del procedimento; nonostante le roboanti affermazioni di Corti l’Ati esecutrice delle opere sta rispettando con perfetto rigore la progettazione posta a base della gara di appalto e, soprattutto, non ha provocato alcun danno agli edifici limitrofi alle zone di intervento. Del pari totalmente priva di qualunque fondamento – e di nuovo al mero scopo di ingenerare confusioni e sospetti infondati nell’opinione pubblica – è l’indicazione del ribasso con il quale l’Ati si sarebbe aggiudicato l’appalto».

«La pretesa percentuale del 41% è parto di pura fantasia», prosegue, «come chiunque può appurare direttamente esaminando il provvedimento di aggiudicazione pubblicato sul web dalla Gran Sasso acqua Spa: il ribasso in questione infatti è pari al 16,799%. Col che si sciolgono come neve al sole le distorte allusioni circa le difficoltà economiche che un pesante ribasso avrebbe provocato all’associazione esecutrice delle opere. Parimenti travisata e fuorviante è l’affermazione che l’avvocato Corti fa sui tempi di ultimazione dell’opera. In realtà i tempi di esecuzione sono in linea con il programma lavori e con la consegna delle varie aree di lavoro».

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