Sparò ai ladri, danneggiati i negozi

Rapppresaglia contro il negoziante che mise in fuga due romeni.

L’AQUILA. Atti vandalici e scritte offensive sull’edificio nel quale soggiorna Oliviero De Michele all’indomani della decisione del giudice di concedergli i domiciliari. Insomma una rappresaglia. Il commerciante era in cella in quanto accusato di aver sparato colpi di pistola verso due romeni che gli avevano rubato l’auto.
Oliviero De Michele, 51 anni, noto commerciante della frazione e titolare di alcuni immobili, è indagato per tentato omicidio e la richiesta di una misura cautelare meno afflittiva, inoltrata dai legali Attilio Cecchini e Roberto Tinari, è stata accolta solo dopo diversi giorni dal giudice. La pesante accusa di tentato omicidio scaturisce dal fatto che l’uomo ha inseguito i due fuggitivi prima in macchina e poi a piedi (dopo che questi erano scesi dalla macchina da loro rubata) per poi sparare diversi colpi due dei quali hanno ferito uno dei due romeni. Gli stranieri sono comunque detenuti in quanto accusati di tentato furto aggravato. Nel provvedimento restrittivo a loro carico si parla di «sfrontatezza» nella commissione dei furti.

In particolare Marcu Cosmin, è ai domiciliari dopo essere stato operato per le ferite da arma da fuoco. Di recente è stato ascoltato dal giudice per le indagini preliminari e ha ammesso le sue colpe. Probabilmente i suoi legali Angelo Colagrande e Alessandra Spadolini decideranno di patteggiare. E’ in cella, invece, il romeno rimasto illeso. Si tratta di Ciprian Bivol assistito dall’avvocato Alessandro De Paulis.
In paese, ma anche altrove, i furti commessi a raffica sono attribuiti agli stranieri nella maggior parte dei casi. La gente è talmente esasperata per i tanti reati commessi da stranieri al punto che nei giorni scorsi era stata avviata una petizione a Coppito a sostegno della liberazione del commerciante benchè accusato di un reato grave.

La scarcerazione ha probabilmente evitato che venisse organizzata una manifestazione popolare diretta a ottenere la sua libertà provvisoria.
Va anche detto che gli aquilani nei mesi scorsi hanno dovuto tollerare bande di albanesi che derubavano i bar, poi, dopo il sisma, lo sciacallaggio nelle abitazioni e addirittura abusi sessuali nelle tendopoli da parte di romeni. Ora questi fatti non fanno altro che indurre la gente a mal tollerare gli stranieri che non si sono integrati. Le statistiche ufficiali confermano che sono loro a commettere in maggioranza i reati. Ne consegue che la solidarietà della gente è andata, paradossaalmente a chi ha commesso il reato più grave.

Ma a Coppito la situazione potrebbe degenerare sulla scorta di altri due fatti: la devastazione di un bar da parte di un albanese, nel quale si parla in un altro articolo e che solo per poco non è degenerata in un linciaggio; e, appunto, un atto vandalico nei confronti di un esercizio commerciale i cui locali sono di proprietà di De Michele e si trovano nello stesso stabile nel quale il commerciante aquilano abita.
L’episodio, secondo quanto si è appreso, è stato commesso l’altra notte e al riguardo è stata presentata una denuncia alle forze dell’ordine dalla affittuaria la cui parrucchieria è stata danneggiata all’ingresso in modo assai evidente. Si ipotizza, ma non ci sono ancora certezze, che ci sia la mano di uno straniero dietro questo episodio. Per quanto riguarda i furti, in particolare, è stato verificato che sono moltissimi i portoni della «zona rossa» di Coppito scassinati in tempi molto recenti.