Sulmona

Stalking e furto ai danni della ex: sfonda la porta e ruba 45mila euro

12 Luglio 2025

Minacce, insulti e pietre lanciate contro l’edificio: chiesto il processo per un 49enne di Introdacqua. A Natale l’incursione nell’abitazione e il furto ingente. La donna: «Fate qualcosa, mi ammazza»

SULMONA. Atti persecutori nei confronti dell’ex coniuge e furto. Sono queste le accuse che il sostituto procuratore della Repubblica di Sulmona, Stefano Iafolla, ha contestato ad un 49enne residente sul territorio comunale di Introdacqua che rischia di finire sotto processo per entrambi i reati. Per l’accusa di stalking la Procura, al termine degli accertamenti, ha chiesto il rinvio a giudizio al gup del Tribunale di Sulmona. L’udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 25 settembre. Per l’ipotesi di furto l’uomo è stato raggiunto da un avviso di garanzia, al termine delle indagini preliminari. Ora avrà venti giorni di tempo per presentare le memorie difensive. I fatti risalgono tra il 2023 e il 2024.

L’uomo, stando alle accuse, avrebbe sfondato la porta di casa della donna nel giorno di Natale del 2023, rubando 45mila euro di prelievi in cassaforte e un collier dal valore di 6 mila euro. Da quel giorno, stando a quanto denunciato, il 49enne aveva schernito la sua ex per strada, minacciandola in modo grave anche davanti ai figli, lanciando pietre e oggetti contro la finestra di casa. «Fate qualcosa prima che mi ammazzi», aveva scritto la donna, assistita dall'avvocato, Alessandro Margiotta, nella denuncia presentata ai carabinieri. Condotte abituali e maltrattanti secondo la procura e il giudice per le indagini preliminari, Francesca Pinacchio, che nei mesi scorsi aveva imposto i divieti all’uomo.

Il 49enne deve mantenere una distanza di almeno 500 metri dai luoghi frequentati dalla persona offese e dai suoi familiari. Misura cautelare ancora in atto poiché, ha deciso il gip, a carico dell’uomo ci sono gravi indizi di colpevolezza. La vittima aveva racconto agli inquirenti di aver avuto attacchi di panico e crisi d’ansia, causati proprio dalle persecuzioni del suo ex che non si era rassegnato alla fine della relazione sentimentale. Per questa era stata costretta a modificare le proprie abitudini di vita, in particolare a non uscire dalla propria abitazione se non per recarsi al lavoro e per effettuare gli acquisti necessari alle esigenze sue e dei figli minori.

Una storia che aveva scosso anche il quartiere nonché amici e conoscenti della donna che sono stati sentiti come testimoni dai carabinieri della compagnia di Sulmona, comandati dal maggiore Toni Di Giosia. Nel corso delle testimonianze era venuto fuori perfino che il 49enne, fuori controllo, aveva lasciato un barattolo con il liquido seminale sull’auto della ex che si era appellata all’autorità giudiziaria. Per questo il giudice aveva messo le distanze. Secondo la Procura le accuse sono solide per essere sostenute in giudizio, almeno per quanto riguarda lo stalking, al vaglio ora dal giudice per le udienze preliminari. Per il furto il pm deve ancora presentare le proprie richieste. È probabile che, anche in questo caso, chiederà il processo.

©RIPRODUZIONE RISERVATA