Stangata di Capodanno in autostrada

Scattano aumenti fino a 70 centesimi per i pedaggi su A24, A25 e A14.

L’AQUILA. La stangata corre sulle autostrade ed è servita da Capodanno. Mettersi in viaggio su A24 e A25 costerà il 4,78% in più (è il secondo aumento più consistente in Italia, dopo quello della Società Traforo del monte Bianco). I biglietti lieviteranno da 10 a 70 centesimi sulla Roma-L’Aquila-Teramo e sulla Torano-Avezzano-Pescara. Gli aumenti nel tratto abruzzese dell’A14 saranno del 2,40%. Le nuove tariffe saranno in vigore da domani su otto tratte autostradali d’Italia. Proprio l’Abruzzo del post-terremoto è fra le regioni più penalizzate e con gli incrementi più consistenti. Così non mancano le polemiche. Si tratta del quinto aumento in sette anni, a detta dei consumatori, che parlano di «rincari inaccettabili» e preannunciano ricorsi.

I consiglieri regionali del Pd - Camillo D’Alessandro, Giovanni D’Amico, Giuseppe Di Pangrazio e Claudio Ruffini - sottolineano che si tratta di una «vergognosa scelta». In difesa degli aumenti è scesa l’Aiscat (Associazione società concessionarie di autostrade e trafori). Gli aumenti dei pedaggi sono frutto della Convenzione unica sottoscritta con l’Anas il 12 ottobre 2007 e di un decreto interministeriale. Su A24 e A25, tratte gestite da Società dei Parchi, l’incremento sarà del 4,78%. Viaggiare da Roma a Pescara costerà quasi 70 centesimi in più, 30 centesimi da Roma all’Aquila.

«Si tratta del primo adeguamento tariffario degli ultimi tre anni», precisa una nota di Strada dei Parchi, che gestisce oltre 280 chilometri di asfalto, «comprensivo degli incrementi dell’1,28%, dello 0,76% e dell’1,11%, maturati rispettivamente per gli anni 2007, 2008 e 2009 e non applicati negli anni precedenti». Secondo Autostrade per l’Italia, che gestisce anche il tratto dell’A14 dal Teramano al Vastese, l’aumento del 2,40% è giustificato «dall’inflazione registrata da luglio 2008 a giugno 2009 e dai maggiori investimenti». L’ultimo aumento dei pedaggi arrivò nel 2007, scatenando un’autentica sollevazione popolare.