Stop all’assistenza gratuita

3 Agosto 2009

Dal 6 agosto niente hotel ai titolari di case agibili.

L’AQUILA. Dal sei agosto stop all’ospitalità gratuita negli alberghi della costa per i cittadini proprietari di case agibili (classificate lettera A). A fissare questo termine perentorio è stata la Protezione civile, secondo cui sono ancora molti gli aquilani che - pur avendo l’abitazione disponibile - continuano a rimanere sulla costa. I controlli sono stati affidati alla Guardia di finanza. Dal quadro dipinto dalla Protezione civile e dai controlli eseguiti nelle ultime settimane dalla Finanza, che ha tra l’altro rispedito a casa diversi nuclei familiari che continuavano a restare in albergo a spese dello Stato, sembra emergere che le precedenti ordinanze - quelle che legavano il rientro al riallaccio del gas - emesse dal sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, non hanno sortito gli effetti sperati. «Non sono state ascoltate e quindi sono rimaste inefficaci» spiega il vice capo della Protezione civile, Bernardo De Bernardinis. «La situazione sta diventando intollerabile, soprattutto per chi è rimasto nelle tende. Abbiamo pertanto deciso di intervenire con un termine perentorio».

In quanto al riallaccio del gas - per molti un pretesto per non rientrare - secondo il numero due della Protezione civile «era un elemento che, nelle scorse settimane, abbiamo inserito per incentivare il rientro. Ora c’è mancanza di domanda» prosegue. «Se quindi c’è chi non domanda, vuol dire che o ha inerzia o non ha bisogno, oppure l’abitazione non è classificata di tipo A». Il provvedimento non riguarda quei cittadini, con casa classificata di tipo A, sistemati nelle tendopoli dei Comuni che rientrano nel cratere. «Molti casi di persone con abitazione di tipo A, presenti nelle tende, sono collegati a un disagio anche di natura economica o alla paura. Con il censimento» aggiunge De Bernardinis «avremo la mappatura corretta delle case E ed F e conosceremo il numero delle altre categorie». Dunque da giovedì chi ha l’abitazione agibile non potrà più usufruire dell’alloggio gratuito in alberghi o altre strutture residenziali. L’ordinanza che lo stabilisce è la numero 3.797 firmata il 30 luglio scorso dal Presidente del Consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi.

Invece aumenta, così come era stato annunciato alcuni giorni fa, il contributo di autonoma sistemazione per chi, in seguito al terremoto del 6 aprile scorso, ha avuto la casa distrutta (anche in parte), o è stato costretto a sgomberarla perché residente nella «zona rossa». Il contributo è previsto fino a un massimo di 600 euro al mese, nel limite di 200 euro per ogni componente del nucleo familiare. Chi vive da solo potrà ricevere 300 euro. Per ogni anziano ultrasessantacinquenne, e per ogni persona con disabilità o invalida almeno al 67 per cento, è previsto un contributo aggiuntivo di 200 euro. Intanto va avanti il censimento, avviato dalla Protezione civile e dal Comune dell’Aquila, riservato ai cittadini con abitazioni dichiarate di classe E o F e che si trovano nella zona rossa.

IL CENSIMENTO. Ieri sono stati 2.500 (a fronte dei 5.000 della giornata d’esordio) i moduli richiesti dai cittadini nelle tendopoli (46 quelle scelte), nei Centri operativi misti, nei Centri intercomunali lungo la costa (Giulianova, Montesilvano, Lanciano e Ortona), nelle sedi del Comune (via Carabba e via Scarfoglio), nelle postazioni mobili allestite dalla Protezione civile (via Carabba e davanti al centro commerciale L’Aquilone), nonchè nella sede dei vigili del fuoco. Secondo i dati forniti dalla dottoressa Luisa Franchina della Protezione civile, nella giornata di ieri sono stati 288 i questionari riempiti e protocollati. Le telefonate al call center (803001 e 06-828885) istituito dalla Protezione civile, sono state circa 800 e tutti hanno trovato l’assistenza necessaria.

«Tutte le operazioni, che si stanno attuando con l’ausilio dell’esercito e dei carabinieri » ha commentato a sportelli chiusi Luisa Franchina «si sono svolte in assoluta tranquillità e siamo riusciti a fornire ai cittadini l’assistenza necessaria per riempire i moduli. A questo proposito va ricordato che devono essere compilate tutte le sezioni. In particolare bisogna fare attenzione alla sezione E, quella dove è necessario indicare la preferenza tra le tre opzioni possibili, ovvero l’appartamento in affitto a spese dello Stato, l’abitazione del progetto Case o l’autonoma sistemazione. Quella sezione va riempita esprimendo il gradimento — da uno a tre — per ognuna delle soluzioni indicate. E invitiamo i cittadini a indicare anche l’ordine di preferenza, relativamente alle 19 aree sul territorio dove si stanno costruendo le case antisismiche».

Un’operazione necessaria (che si chiuderà il 10 agosto), insiste la Protezione civile, per ottenere una fotografia esatta della situazione in cui si trovano gli aquilani che hanno la casa gravemente danneggiata dal terremoto o situata all’interno della zona rossa della città e delle frazioni. Ma, soprattutto, con il censimento si punta ad avere un quadro preciso sulle preferenze tra le tre soluzioni abitative provvisorie individuate.

SCUOLE. Da domani, intanto, entra nella fase attuativa la realizzazione dei moduli a uso scolastico provvisori (Musp) per consentire l’avvio a settembre delle lezioni nelle sedi che hanno avuto le scuole distrutte o dichiarate inagibili. Il tutto in attesa della loro ristrutturazione o ricostruzione. Nello stesso giorno, dalle ore 8, i tecnici designati potranno accedere alle aree per la redazione dello stato di consistenza e l’immissione nel possesso. Le aree destinate alla costruzione dei moduli sono localizzate nei comuni dell’Aquila, Campotosto, Ovindoli, Rocca di Mezzo, Scoppito, Arsita (Teramo), Montebello di Bertona e Popoli (quest’ultimi due in provincia di Pescara). Il relativo decreto numero 15, firmato venerdì scorso dal commissario Guido Bertolaso, sottolinea che «i moduli e le relative opere di urbanizzazione, pur avendo carattere provvisorio, sono comunque destinati a una durevole utilizzazione », in relazione al tempo necessario per la ricostruzione degli edifici scolastici distrutti.