Streghe e maghetti, alba in centro

Halloween tra dialetto aquilano, musica e luci in mezzo ai puntellamenti

L’AQUILA. «Stemo ecco all'Aquila e stemo alla serata de Hallouinne». Tra i vicoli del centro, due «nonnine» in costumi d’epoca ostentano un dialetto d’altri tempi. Si fanno strada sul corso insieme a due giovani «nipotine» e intrattengono i passanti. «Venete, venete… ce tenemo divertì». Così anche L’Aquila ritrova la festa di Halloween in uno scenario di puntellamenti e luci fioche che ben si adatta alle decorazioni a tema dei locali aperti. Dalla Fontana Luminosa ai portici di San Bernardino di gente curiosa se ne incontra tanta. Del resto, le temperature serali non sono così proibitive quando il clima è secco. E per il resto qualche birra in più non guasta. Dai cappotti spuntano cappelli e maschere. Sono gli universitari i più creativi. Come gli improvvisati «Ghostbusters» o i Drughi stile Arancia Meccanica. E c’è chi trova spiritosa l’assonanza Ebola-Ricola associando con un cartello da venditore di panini la terribile malattia alla caramella balsamica. Se la cavano molto meglio i sette del corteo funebre con tanto di bara da scortare. E poi le tante imitazioni della famiglia Addams. Il Tiki bar sotto i portici di San Bernardino ha allestito una particolare installazione luminosa, un fascio di luce densa ad accompagnare musica dai toni cupi. Curiose le decorazioni nei locali intorno a piazza Regina Margherita in una notte dove ogni gestore ha approfittato per decorare il proprio bancone con zucche e lumini. Uno scenario inedito ogni anno. Chi festeggia sfida pregiudizi e segni del tempo. Così concede all’Aquila un’altra occasione per ritrovare la sua voglia di centro storico, con tutte le difficoltà del momento, legate all’avvio di questo o quel cantiere. Per divertirsi e stare insieme non c’è bisogno di molto, anche se mancano tanto quegli appartamenti in centro dove finire la serata insieme, davanti a un piatto di spaghetti. La festa, comunque, prosegue nei locali della periferia, da viale Corrado IV alla Statale 17, con musica fino all’alba. Suona un po’ strano, in ogni caso, sentir parlare di morti viventi in una città dove anche quest’anno ci sono stati vari convegni sull’esoterismo a ridosso del ponte di Ognissanti. (fab.i.)

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