Sulmona, altri sei giovani intossicati dopo la cena di compleanno

Sale a 22 il numero delle persone costrette a recarsi al pronto soccorso nell’arco dell’ultimo mese
SULMONA. Doveva essere una serata di spensieratezza tra amici, tutti raccolti attorno alla stessa tavola. E invece si è trasformata in una corsa al pronto soccorso. Una comitiva di sei giovani sulmonesi, tra i 20 e i 25 anni, ha concluso la festa di compleanno in ospedale a causa di una sospetta intossicazione alimentare. L’allarme è scattato la scorsa notte, quando due dei ragazzi hanno accusato forti sintomi gastrointestinali – vomito e diarrea – dopo aver cenato in un’attività di ristoro della zona.
Preoccupati, hanno avvisato gli altri amici attraverso un messaggio sul gruppo WhatsApp. Nel giro di poche ore, però, anche gli altri quattro hanno iniziato ad accusare gli stessi sintomi, decidendo così di rivolgersi ai medici del pronto soccorso dell’ospedale di Sulmona. I sei giovani sono stati visitati, refertati e poi dimessi questa mattina. Nessuno di loro versa in gravi condizioni. Come da prassi, dall’ospedale è poi partita la segnalazione all’ufficio igiene e alimenti della Asl 1, che ha già avviato le verifiche per stabilire l’origine dell’intossicazione.
«Potrebbe essere stata la carne riscaldata o non cotta a dovere», ha riferito uno dei genitori, ma il condizionale è d’obbligo. Gli ispettori sanitari, infatti, esamineranno non solo il locale dove si è svolta la cena ma anche gli altri luoghi frequentati dalla comitiva per escludere eventuali responsabilità addebitabili ad altri. Il caso alimenta ulteriori preoccupazioni perché si tratta del terzo episodio di intossicazione nel giro di un mese in Valle Peligna.
A Ferragosto, otto persone si erano sentite male dopo un pranzo in un casolare di Pettorano sul Gizio, mentre appena una settimana fa altri otto commensali, tra cui sei turisti australiani, erano finiti in ospedale dopo aver cenato in una pizzeria di Sulmona. La Asl invita alla prudenza e sta intensificando i controlli per garantire la corretta conservazione e manipolazione degli alimenti, in attesa di chiarire le cause dell’ennesimo episodio. «Compito del servizio sarà quello di effettuare i controlli al locale sui prodotti utilizzati, procedere con il tracciamento, risalire alla fonte dell’intossicazione e accertare se siano state rispettate le procedure di conservazione o se invece ci sia stata una manipolazione di alimenti», spiegano dal servizio Sian della Asl 1, diretto da Maddalena Scipioni.
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