il rito di Pasqua

Sulmona, folla commossa alla Madonna che scappa

In piazza Garibaldi migliaia di persone hanno assistito alla rappresentazione dell'incontro di Maria con Gesù Risorto. La corsa perfetta, il pubblico commosso, la benedizione del vescovo Angelo Spina

SULMONA. Un’immensa macchia di colore. Gente assiepata in ogni angolo di piazza Garibaldi. Su ognii balcone e dietro ad ogni finestra. E’ stato il pubblico delle grandi occasioni ad accogliere, anche quest’anno, la corsa della Madonna in piazza Garibaldi. Le stime parlando di circa 25mila persone.  Il rito, organizzato anche quest’anno, dalla Confraternita della Madonna di Loreto continua ad affascinare e a conquistare sulmonesi e turisti. Turisti che sono arrivati da ogni parte d’Italia per vivere la Pasqua sulmonese. E tutto è andato come tradizione vuole. Complice anche una splendida giornata di sole. Quella della Madonna in piazza Garibaldi di stamattina è stata una corsa perfetta, senza sbavature.

Erano da poco passate le 12 quando un lungo applauso ha accolto l’apertura del portone della chiesa di San Filippo Neri, da dove è uscita la Vergine Maria vestita a lutto, dopo l’annuncio delle resurrezione del Figlio portatole dagli apostoli Giovanni e Pietro. Segni di croce. Sguardi di preghiera. Poi il lento incedere fino al centro della piazza. La guida, Francesco De Sanctis, ha guardato la quadriglia scelta per il rito. Coordinazione, poche parole e poi il via. Protagonisti della corsa, insieme alla guida, sono stati Angelo La Civita (alla sua terza volta), Rossano Guidi (alla prima), Marco La Gatta e Giampaolo Luongo (alla seconda). Sotto l’acquedotto medievale che incornicia la piazza l’abbraccio ideale con  la statua del Risorto.  Il tutto scandito da lunghi e profondi attimi di commozione. Per chi ha assistito alla corsa per la prima volta, per chi non ne perde una da quando è nato. Poi il lungo abbraccio dei confratelli e la benedizione del vescovo, monsignor Angelo Spina. Un’altra bella corsa. Un’altra bella Pasqua sulmonese. Tutto è andato bene. Tradizione vuole che per la città sarà un bell’anno.

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