Alto Sangro, padre picchia l’amichetto del figlio per vendetta dopo la rottura di un bracciale

5 Novembre 2025

Un bimbo di 8 anni è stato aggredito con schiaffi e un calcio da un 40enne. Attivato un percorso psicologico per il piccolo

CASTEL DI SANGRO. Picchia un bimbo di otto anni per difendere il figlio minore. Il grave episodio è avvenuto nei giorni scorsi in un piccolo centro dell’Alto Sangro. Stando alla prima ricostruzione effettuata dai carabinieri della compagnia di Castel di Sangro, comandata dal capitano Giuseppe Testa, è emerso che un uomo di circa 40 anni, mentre si recava a scuola per riprendere il figlio, è venuto a conoscenza di una discussione tra minori e avrebbe aggredito il piccolo di otto anni.

«Papà guarda cosa mi ha fatto Andrea (nome di fantasia, ndc), mi ha rotto il braccialetto che mi avevano regalato per Halloween», sarebbe stata la frase pronunciata dal figlio dell’aggressore, mostrando il polso al genitore. Dopo aver appreso del torto ricevuto, il 40enne avrebbe agito in difesa del figlio, accanendosi contro il compagno di otto anni. Nei pressi dell’edificio scolastico e nello spazio che intercorre tra due vetture in sosta, il piccolo sarebbe stato avvicinato dal 40enne e preso a schiaffi in pieno volto per poi rifilargli anche un calcio. A quel punto il minore è finito a terra e la scena sarebbe avvenuta sotto gli occhi di altri adulti. A riportare la calma e a tranquillizzare il bimbo di otto anni sono stati i presenti fino all’arrivo sul posto dei genitori della persona offesa.

Il bambino, a quel punto, è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Castel di Sangro dove i medici gli hanno poi riscontrato lesioni personali fortunatamente non gravi, poiché giudicate guaribili nel giro di una settimana. Tuttavia i problemi sono sorti a distanza di alcuni giorni. Il minore infatti, a causa dell’aggressione subita, ha accusati alcuni disturbi del sonno tanto che i familiari, su consiglio di alcuni medici, hanno attivato un percorso psicologici. Consulenze specifiche dovranno quindi svolgersi tra Castel di Sangro e Sulmona per attraversare e metabolizzare quanto accaduto. Nel frattempo i genitori del minore si sono recati nella caserma dei carabinieri per presentare una denuncia di parte.

Sulla vicenda è stata aperta una doppia inchiesta: una dalla Procura della Repubblica di Sulmona che contesta al presunto aggressione le lesioni personali aggravate e l’altra dalla Procura del tribunale per i minorenni dell’Aquila, che sta effettuando ulteriori accertamenti. Ai militari il compito di ricostruire quanto accaduto e di sentire i testimoni presenti al momento del fatto. Nei prossimi giorni sarà ascoltato anche il bambino, in audizione protetta, così da mettere insieme tutti i pezzi della storia, con l’ausilio di alcuni esperti. Il 40enne, dal canto suo, è pronto a chiarire la questione e a respingere tutte le accuse.

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