Sulmona, rogo doloso sul Morrone: ritrovati sei inneschi 

Le fiamme hanno divorato ettari di vegetazione: caccia aperta ai piromani. Oggi nella stessa zona il ricordo delle due giovani turiste uccise vent’anni fa

PACENTRO. Un incendio di vaste proporzioni è divampato da ieri mattina ai piedi del Morrone, tra Pacentro, Passo San Leonardo e monte Mileto. L’incendio sarebbe di origine dolosa, infatti i vigili del fuoco hanno individuato nella zona ben sei focolai. Le operazioni di spegnimento del fuoco, proseguite anche nella tarda serata, non sono state facili, con le fiamme sospinte anche dal vento che ieri pomeriggio soffiava con vigore su una zona impervia difficile da raggiungere. Già distrutti diversi ettari di pineta nella zona di monte Mileto. Il sindaco di Pacentro, Guido Angelilli, per agevolare la macchina dei soccorsi, ha disposto con apposita ordinanza la riapertura di emergenza della strada regionale 487, tra Pacentro e Passo San Leonardo, chiusa da quattro anni, perché resa inagibile da una frana. Il sindaco ringraziando i vigili del fuoco, i carabinieri forestali e la Protezione civile, con il Canadair al lavoro per domare le fiamme, attingendo acqua dal lago di Barrea, ha colto l’occasione per ribadire alla Provincia «di accelerare i tempi del bando di gara perché la strada regionale possa riaprire in tempi rapidi, rompendo finalmente indugi e lentezze che durano da anni, con tutti i gravi disagi provocati, confermati da questa circostanza». Quindici vigili del fuoco sono stati impegnati nello spegnimento delle fiamme, unitamente alle altre forze. In prima linea per domare l’incendio, che già ieri aveva divorato alcuni ettari di bosco, lo stesso sindaco Angelilli. Davanti all’ennesimo incendio, che questa volta tocca la Valle Peligna, il capogruppo di Forza Italia nel consiglio comunale di Sulmona Elisabetta Bianchi ha criticato le istituzioni regionali e provinciali, in quanto non sarebbero state ancora attuate politiche adeguate di prevenzione degli incendi, che ovunque continuano a divampare provocando disastri a danno dell’ambiente ogni volta sempre più gravi, con diversi ettari di bosco ridotti in cenere. E proprio sul Morrone questa mattina saranno ricordate le due turiste venete Diana Olivetti e Tamara Gobbo uccise il 20 agosto di venti anni fa su questa stessa montagna dalla furia di un pastore macedone, condannato all’ergastolo, in quella che viene ricordata come la tragedia di Mandra Castrata.
©RIPRODUZIONE RISERVATA