Tac «lampo» in ospedale per prevenire l’infarto

Grazie al sofisticato strumento è cresciuto il flusso di malati verso l’Asl aquilana Il test è rapidissimo e non comporta esposizione alle radiazioni per i pazienti

L’AQUILA. Nel tempo impercettibile di un battito (350millesimi di secondo) «fotografa» il cuore, senza alcuna invasività, individua le placche coronariche nelle primissime fasi di formazione e permette di prevenire l’angina o l’infarto del miocardio. È la Cardio Tac di 640 strati, in Abruzzo in dotazione solo all’ospedale San Salvatore un’alternativa alla più invasiva coronografia alla quale oggi si potrà poi ricorrere per disostruire il vaso con il «palloncino». Con la Cardio tac (costata oltre 1 milione di euro), in dotazione al servizio radiologia, l’ospedale aquilano - grazie alla lungimiranza della direzione Asl guidata dal manager Giancarlo Silveri ha guadagnato un posto di primo piano nel panorama regionale e nazionale (sono pochi i presìdi ospedalieri in Italia a disporre di tale sofisticatissima strumentazione).

Non a caso, dopo un anno e mezzo dall’attivazione di questo speciale macchinario di diagnostica per immagini, all’interno del servizio di cardioradiologia del San Salvatore, diretto da Ernesto Di Cesare, sono oltre il 30% gli utenti che arrivano da altre aree della Regione (la maggior parte da Pescara e Chieti) e, al di fuori dell’Abruzzo, da Lazio e Puglia. Flussi che generano la cosiddetta mobilità attiva che, oltre a costituire un motivo di vanto per l’ospedale aquilano, favoriscono introiti a beneficio della Asl che può così reinvestire nel miglioramento dei servizi. In un anno e mezzo, con il sofisticato dispositivo, sono stati eseguiti a Radiologia oltre 1.000 esami, con un trend in netta crescita rispetto alla fase iniziale dell’attivazione: solo nello scorso anno sono state effettuati 600 accertamenti di questo tipo. Test a velocità supersonica, bassissimi rischi di radiazione, mortalità zero.

La stratosferica velocità con cui questa Tac all’avanguardia acquisisce l’immagine del cuore (350 millesimi di secondo, appunto un battito cardiaco) comporta un altro vantaggio, non di poco conto: bassissima esposizione alle radiazioni con forte riduzione dei rischi legati all’insorgenza delle malattie oncologiche. Infatti, con un battito di cuore l’utente assorbe appena 1 msv (millisievert, unità di misura della dose di radiazione), la metà di quanto ognuno di noi prende in un anno in modo naturale con le radiazioni cosmiche. L’altro grande beneficio, rispetto per esempio alla canonica coronografia (peraltro più costosa), è che questa investigazione per immagini, non avendo invasività, esclude a priori anche il più piccolo margine di rischio. Con la Tac a 640 strati si possono individuare le lesioni delle arterie coronarie prima che insorga l’infarto, prima causa di morte.

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