Tagli alle riserve, gli effetti della manovra: cala la notte sul sito protetto di Zompo lo Schioppo

La Cooperativa Dendrokopos annuncia la chiusura dei servizi a ottobre. Si mobilita anche il circolo Pd di Penne, che chiede conto alla politica
MORINO. Coi mesi contati, in attesa di un colpo di scena. Che però è irrealistico. Ed ecco allora che si contano i giorni, in attesa di una chiusura che sembra una mannaia, a tranciare una storia lunga 38 anni. La prossima “vittima” dei tagli ai fondi per le riserve naturali d’Abruzzo è la più longeva tra le 25 aree protette della regione. “Zompo lo Schioppo”, istituita nel 1987, e la sua cascata mozzafiato, saranno presto orfane della gestione che ne ha assicurato la cura e il potenziamento in chiave servizi. Tutto ciò che è stato costruito in questi anni non sarà altro che un sacrificio da assicurare alla causa istituzionale.
LO SCHIOPPO, UN’ISTITUZIONE
La Riserva di Morino, raggiungibile attraversando la frazione di Grancìa, è una vera e propria calamita turistica. Conta circa 40.000 visite all’anno. Almeno stando a quelle registrate dal gestore, la Cooperativa Dendrokopos. Nel corso dei decenni all’area naturalistica sono state affiancate infrastrutture importanti, come l’eco-museo, la biblioteca, il centro studio e la casa vacanze. Tutte le porte si chiuderanno ufficialmente a ottobre. Data ultima concessa dal Comune, costretto all’amara decisione dopo l’annuncio della Regione dell’ulteriore incremento dei tagli alle risorse, per una percentuale complessiva pari al 34%. Ma non è tutto. Scompariranno tutte le attività che fanno capo alla gestione. Innanzitutto i progetti di ricerca e di conservazione - attivati con il supporto scientifico di diversi atenei italiani - sulla trota mediterranea e sulla faggeta con tasso e agrifoglio. Ci sono poi le attività culturali. Solo per citarne una, il festival Ambient’Arti a Morino, saltato quest’anno per la prima volta dopo 20 edizioni. E ancora i laboratori e le attività formative per le scuole del territorio, che hanno contato 4.000 presenze solo nei primi mesi del 2025. La Cooperativa ha inoltre avuto la forza di attivare reti e partenariati con enti di ricerca come il Politecnico di Milano, che negli ultimi quattro anni ha condotto sul posto 3 dottorati di ricerca e 4 workshoop di progettazione con gli studenti dell’Università dell’Aquila e dell’Università di Roma La Sapienza.
La Riserva Zompo lo Schioppo vanta poi progetti e programmi d’area vasta, come il Piano di gestione del Sic (Sito di Importanza Comunitaria) Simbruini, il Contratto di Fiume e di paesaggio del Liri, l’Investimento Territoriale Integrato, “Valle Roveto Smart Land” (che rappresenta la prima esperienza attiva in Abruzzo). Oltre all’adesione a Symbola, la Fondazione per le qualità italiane. Infine, ci sono i patti di collaborazione avviati insieme a Labsus - Laboratorio per la sussidiarietà- rivolti alle fasce giovanili per l’amministrazione condivisa dei beni comuni. Quindi le bellezze naturalistiche. La sua montagna, la cascata a salto unico, le aree sosta, l’eremo di Cauto, i percorsi. Le falesie e il fiume in cui pescare, o fare rafting. E ancora il camping e i rifugi. Cosa accadrà a tutto questo tra poco più di un mese? Quale destino aspetta un tale patrimonio naturalistico, tra i gioielli dell’offerta turistica regionale?
IL CASO PENNE
Il circolo Pd di Penne prende atto del problema, si unisce alla protesta e chiede conto all’amministrazione comunale guidata da Gilberto Petrucci. «Grazie al lavoro del Wwf abbiamo appreso che la Regione Abruzzo (anch’essa a guida centro-destra) ha ridotto del 34% i finanziamenti destinati alla Riserva Naturale Lago di Penne. Ci chiediamo se i “nostri” consiglieri provinciali hanno votato il bilancio provinciale (che ha escluso Penne dai finanziamenti). Possiamo inoltre già anticipare che il sindaco Petrucci giustificherà il taglio del finanziamento alla nostra riserva naturale, polo di tutela ambientale e di attrazione turistica, dicendo che comunque Penne ha ricevuto la maggior somma tra tutte le altre aree naturalistiche regionali e che presto la Regione provvederà a rimpinguare il finanziamento. Gli risparmiamo la fatica, così che possa continuare serenamente a mostrare il proprio sorriso a favore di social».